La questione Nutriscore continua a tenere banco anche nel nostro Paese, tanto che nelle scorse ore il sottosegretario alle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, ha diramato una nota ufficiale caratterizzata da toni piuttosto aspri: “Ancora un attacco al nostro Made in Italy. E stavolta ancora più grave perché arriva da chi non ti aspetti. Da notizie di stampa apprendiamo che Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e rappresentante Oms, avrebbe firmato insieme ad altri accademici un appello francese per sostenere il Nutriscore, sottolineando anche che il Nutrinform, l’etichettatura a batteria sostenuta dal nostro Paese, è inefficace”.
Se tale notizia venisse confermata, ha aggiunto Centinaio, “sarebbe una posizione in contrasto con quella sostenuta dall’Italia e dalle sue figure istituzionali, a partire dall’attuale ministro Mipaaf Stefano Patuanelli, così come dal suo predecessore Teresa Bellanova“. Un attacco frontale e privo di qualsiasi filtro, a testimonianza di come l’argomento sia davvero sentito a livello istituzionale e non solo.
NUTRISCORE, CENTINAIO: “MINISTRI ITALIANI LOBBISTI? GRAVISSIMO”
Sul Nutriscore e tutti i dettagli ad esso connessi, Centinaio ha quindi aggiunto: “È ancora più grave che nello stesso documento si affermi che il Nutrinform sia sostenuto da gruppi lobbistici, e non supportato da dati scientifici. Come dire che i ministri italiani sono dei lobbisti. Non è il prodotto che fa male, quanto la dieta che accompagna quel prodotto. Chi difende il Nutriscore porta avanti gli interessi della Francia e dei paesi del Nord Europa, per i quali i prodotti legati alla dieta mediterranea fanno male alla salute”. Insomma, il sottosegretario alle Politiche agricole ha voluto ribadire il deciso “no” a un sistema che darebbe un bollino rosso alle eccellenze del nostro agroalimentare, come il parmigiano Reggiano e l’olio d’oliva e semaforo verde a una bibita gassata. “Il veleno è nella dose, lo diceva 500 anni fa Paracelso – ha chiosato Centinaio -. Forse gli scienziati che hanno firmato l’appello per il Nutriscore avrebbero dovuto studiare di più chi ha scritto uno dei primi trattati di medicina”.