Si chiama Luca Gaudiano, in arte solo Gaudiano, perché il suo desiderio è quello di portare suo padre Ciro sempre con se. L’uomo è morto a causa di un tumore al cervello, circa due anni fa, e l’artista 29enne ha deciso di iniziare la sua carriera proprio incentrandola su di lui. “Un grande amore” per Luca, che si dice inoltre “Ambasciatore di un messaggio, di tutte quelle persone che in casa propria vivono la malattia.” Luca Gaudiano, ospite a Oggi è un altro giorno, racconta infatti di mesi al fianco di suo padre per affrontare con lui la malattia che, purtroppo, lo ha portato via. Il ricordo di suo padre rivive nella canzone che ha vinto l’ultimo festival di Sanremo nella sezione Giovani. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Gaudiano e la scelta di portare suo padre “sempre con me”
Gaudiano, il vincitore delle Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2021, ha deciso di chiamarsi così in omaggio a suo padre. Ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno, l’artista ha raccontato: “Io ho fatto partire la mia carriera con una canzone legata a mio padre. Volevo che nel mio nome ci fosse anche una certa parte di eredità e che dunque nel mio nome ci fosse anche lui. L’unica cosa per farlo era utilizzare il nostro cognome.” Ricordando i momenti della malattia di suo padre e del suo ricovero, Gaudiano ha poi dichiarato: “Ho capito che l’amore non conosce ruoli, nel senso che non si è più padri o figli, si è innamorati. Io con tutto l’amore che provavo per mio padre non mi sono posto domande, lui era l’amore della mia vita, non potevo privarlo del mio aiuto, del mio sostentamento che era naturale.” (Aggiornamento di Anna Montesano)
Gaudiano e la malattia di suo padre Ciro
Luca Gaudiano ha vinto nella categoria Nuova Proposte del Festival di Sanremo 2021. con il brano “Polvere da sparo”, dedicata a papà Ciro, morto esattamente due anni fa per un tumore al cervello. “Dedico questa vittoria a mio padre: è andato via due anni fa, adesso lo sento qui con me”, ha detto il cantautore foggiano con le lacrime agli occhi, al momento della premiazione sul palco dell’Ariston. Papà Ciro ha sempre sostenuto la passione del figlio per la musica: a 15 anni gli ha regalato la sua prima chitarra e lo ha sempre accompagnato alle prime serate in provincia. Gaudiano ha scritto la canzone “Polvere da sparo” su un tovagliolo durante il lungo viaggio in treno, sette ore, da Foggia a Milano, dopo i funerali del padre: “Una canzone così forte che Luca ha custodito nella speranza di poterla un giorno gridare a voce alta al mondo”, ha raccontato il fratello Emilio al Corriere della Sera.
Ciro: il padre di Gaudiano morto per un tumore al cervello
Ciro e Rosa Gaudiano hanno avuto tre figli: Emilio, 39 anni che vive a Milano; Novella, 36 anni a Foggia con la mamma, e Luca, 29 anni, trasferitosi anche lui a Milano. Il tumore si è presentato per la prima volta il 23 dicembre del 2005, poche ore prima di Natale. Il cancro sembrava essere stato debellato per dieci anni grazie a un’operazione, ma dal 2016 fino a marzo 2019 Ciro Gaudiano ha dovuto combattere il secondo tempo della sua battaglia contro il tumore, su una carrozzina dopo l’operazione al Besta di Milano. Luca ha scritto di getto la canzone “Polvere da sparo”, ma ha finito di arrangiarla nel settembre del 2020, a pochi giorni dalla scadenza dei termini per la partecipazione a Sanremo Giovani: “Parla del mio papà e di come io faccia fatica ad accettare il fatto che non sia più qui con me. Forse questa canzone è il mio modo per sentirlo vicino sempre”, aveva detto presentando il brano.