Puntuale come un orologio svizzero anche quest’anno è arrivata la classifica di Newsweek dei migliori ospedali del mondo, e tra questi una pagina è dedicata agli ospedali italiani.
E’ il terzo anno che Newsweek propone una valutazione degli ospedali: nella classifica appena pubblicata sono stati considerati oltre 2mila nosocomi in 25 nazioni (Stati Uniti, Germania, Giappone, Francia, Italia, Regno Unito…) scelte principalmente in base alla loro attesa di vita, alla dimensione della popolazione, al numero degli ospedali presenti e alla disponibilità delle informazioni.
Il progetto si avvale di un comitato scientifico indipendente formato da esperti internazionali (l’elenco è disponibile qui) che, tra altro, ha anche il compito di espandere e migliorare continuamente la metodologia utilizzata per la classificazione sia per quanto riguarda i dati da reperire che con riferimento all’algoritmo utilizzato nella valutazione. Anche la metodologia adottata, e migliorata ogni anno, è disponibile, rendendo così il processo (che come tutti i sistemi di classificazione è discutibile) del tutto trasparente.
La valutazione utilizza tre tipi di informazioni: raccomandazioni di esperti in sanità (medici, amministratori di ospedali, professionisti delle cure…); risultati di indagini sulla soddisfazione dei pazienti; interviste a figure sanitarie chiave negli ospedali. Il numero di ospedali valutati varia da nazione a nazione in funzione del numero di ospedali presenti e della disponibilità di dati. A ogni ospedale viene assegnato un punteggio (score) che serve a formare la classifica finale. La metodologia mette in rilievo che i punteggi assegnati sono confrontabili solo tra ospedali della stessa nazione, a causa delle differenti esperienze di raccolta dati sui pazienti e sulle figure chiave che sono adottate nei diversi paesi.
Giusto per citare qualche nome a livello internazionale, nelle primissime posizioni della graduatoria sono presenti ospedali che ci si aspetta di trovare in una classifica dei migliori ospedali del mondo come la Mayo Clinic (Rochester, Usa), il Massachusetts General and the University Hospital (Boston, Usa), il The Johns Hopkins Hospital (Baltimora), ma ci sono anche presenze inattese, come lo Sheba Medical Center (Tel Aviv, Israele), il Karolinska Institute (Stoccolma, Svezia) o il Singapore General Hospital (Singapore).
Ma veniamo agli ospedali italiani (la graduatoria completa si può esaminare qui). Nella valutazione appena proposta, che si riferisce ai dati del 2020, ne sono stati esaminati 108, distribuiti in quasi tutte le regioni del paese.
Premesso che ogni tentativo di stilare classifiche, non solo in tema di ospedali ma in tutti i campi (le città più vivibili, le nazioni più ricche, le diete migliori…), è oggetto di grande discussione attorno agli strumenti utilizzati anche quando, come nel caso in esame, la metodologia e il processo sono del tutto trasparenti (il che deve indurre comunque sempre prudenza nel dare una lettura di tali graduatorie), la medaglia d’oro del miglior ospedale per il 2021 viene assegnata da Newsweek al Policlinico Universitario Gemelli di Roma, la medaglia d’argento al Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna, e quella di bronzo al Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano. A seguire si trovano: l’Istituto Clinico Humanitas (Rozzano), l’Ospedale San Raffaele (Milano), l’Irccs Arcispedale Santa Maria Nuova (Reggio Emilia), l’Azienda ospedaliera di Padova (Padova), l’Ospedale Papa Giovanni XXIII (Bergamo), l’Ospedale Policlinico San Matteo (Pavia), l’Ospedale Borgo Trento (Verona), e di seguito tutti gli altri.
Pur con la prudenza richiesta dalla non facile comparabilità dei dati internazionali, il primo ospedale italiano (Policlinico Universitario Gemelli di Roma) si trova posizionato al 45° posto della classifica mondiale, il secondo (Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna) si trova al 52° posto, e il terzo (Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano) al 72°. Inoltre, tra i primi 100 ci sono anche l’Istituto Clinico Humanitas (Rozzano), l’Ospedale San Raffaele (Milano), l’Irccs Arcispedale Santa Maria Nuova (Reggio Emilia), e l’Azienda ospedaliera di Padova. Un risultato decisamente interessante, se si considera che gli ospedali valutati sono stati 2mila, e che nelle prime 100 posizioni tra le molte nazioni europee considerate solo la Germania (con 11 ospedali) e la Francia (con 8) hanno una presenza superiore a quella italiana (7 ospedali).
Se ci limitiamo alla sola casistica del nostro paese, si può anche osservare che tra i primi quindici classificati ci sono nove ospedali della Lombardia, due dell’Emilia-Romagna, due del Veneto, uno del Lazio e uno del Piemonte.
E’ una graduatoria attesa? A parte qualche piccolo spostamento di posizione, la classifica dello scorso anno (valutazione 2020 su dati 2019) sempre di Newsweek aveva proposto 14 degli attuali primi quindici ospedali: la new entry è rappresentata dall’Ospedale San Gerardo di Monza, che ha così portato da 8 a 9 la compagine di regione Lombardia nei primi 15 nosocomi italiani.
Si è parlato molto in questo periodo della sanità lombarda e della sua supposta perdita di eccellenza: Newsweek, assumendo l’ottica della valutazione del sistema ospedaliero italiano, non sembra per nulla d’accordo con le lugubri sirene che avevano già dichiarato decaduto il servizio sanitario di Regione Lombardia, tanto da inserire ben 9 di tali ospedali ai primi 15 posti nella graduatoria dell’eccellenza ospedaliera italiana.
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