Il numero dei morti da Covid in Italia non accenna ancora a diminuire, dopo il picco di ieri pari a 502 vittime. Un dato così alto – a fronte di 20.396 contagi – che non si toccava da gennaio. Anche oggi la situazione non è migliore: altri 23.059 positivi per un totale di 431 decessi. Ma cosa succede e come mai il numero delle vittime ancora non è destinato a scendere come sperato, soprattutto dopo l’inizio della campagna vaccinale? Dubbi, questi, che sono stati sollevati anche dal virologo Andrea Crisanti soprattutto alla luce dei dati provenienti dai recenti bollettini e non lasciano ancora ben sperare.
Intervistato da AdnKronos, Crisanti ha sollevato qualche dubbio in più: “C’è qualcosa che non va”, ha esordito parlando proprio dei numeri legati ai casi positivi da Covid ed ai decessi. “Non mi convincono questi numeri bassi di nuovi casi e questo dato così alto dei decessi”, ha precisato. Ma cosa sta accadendo? “Secondo me deve esserci una sottostima da qualche parte. I morti li contabilizziamo bene, ma penso che sottostimiamo i positivi, non riesco a capacitarmi del perché”, ha aggiunto.
CRISANTI, I DUBBI SUL NUMERO DI MORTI COVID
Nel tentare di trovare una risposta al numero ancora così alto di morti da Covid nel nostro Paese, il virologo Crisanti ha chiamato in causa anche i tamponi rapidi: “Secondo me dovrebbero essere proprio eliminati i test antigenici rapidi, oppure confinati in casi precisi, per esempio solo per fare analisi di popolazioni e basta”, ha commentato. Il direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia dell’ateneo cittadino ha ribadito il suo punto di vista in merito ai tamponi rapidi: “A mio avviso si fanno troppi test antigenici e fatti male. C’è uno squilibrio di positività fra gli antigenici e i molecolari”. I problemi legati all’impiego di tamponi rapidi sono due: “Sono meno sensibili e li eseguono persone diverse, quindi possono essere più o meno fatti bene. Oggi sicuramente viviamo un grande incremento di casi. E con una situazione in rialzo è possibile che i morti aumenteranno ancora”. Il virologo ha sottolineato come i dati odierni fanno ancora riferimento a 2-3 settimane fa, dunque, ha chiosato, “Siamo in una fase di ascesa e secondo me il virus sta circolando di più di quello che vediamo dai test, c’è qualcosa che non stiamo facendo bene”.