Valeria Messalina fu la moglie dell’imperatore Claudio. Nata in una famiglia patrizia imparentata con la casa Giulio-Claudia, Messaline sposò Claudio, più grande di lei di trent’anni, balbuziente, zoppo e al terzo matrimonio, quando aveva solo 14 anni. I due ebbero due figli: Claudia Ottavia e Cesare, detto poi Britannico. Quando Caligola fu ucciso dai pretoriani nel 41, Claudio e la moglie furono acclamati imperatori di Roma. La giovane Messalina non amava la vita di corte e conduceva un’esistenza trasgressiva e sregolata. Sono numerosissime le storie sulle sue trasgressioni: che avesse avuto relazioni incestuose con i fratelli, che si prostituisse nei bordelli sotto il falso nome di Licisca. Secondo quanto raccontato da Plinio il Vecchio una volta sfidò in gara la più celebre prostituta dell’epoca e la vinse nell’avere 25 concubitus (rapporti) in 24 ore.
Valeria Messalina: famosa per la sua immoralità
Messalina, generosa con gli uomini che sottostavano ai suoi desideri, era anche pronta a far eliminare quanti non vi si prestavano. Tra le relazione adulterini accertate si ricordano quella con il governatore Appio Giunio Silano, con l’attore Mnestere e con Gaio Silio, che ripudiò la moglie e divenne il suo amante. Nel 48, mentre l’imperatore si trovava a Ostia, Messalina e Gaio inscenarono il loro matrimonio. Informato dell’accaduto, Claudio ordinò la morte dei due amanti: Messaline fu uccisa da un tribuno negli “Horti Lucullani”. “Allora per la prima volta Messalina intravide la sua sorte; prese la spada e la avvicinò invano, tremando, alla gola e al petto, finché fu trafitta dal colpo del tribuno”, scrisse Tacito negli Annales. Da sempre il nome dell’imperatrice romana Messalina, famosa per la sua immoralità, è diventato sinonimo di donna dissoluta e depravata.