Lolina, cagnolina di razza chihuahua, è malata di cuore. Adesso è Rosalia Milano, la sua proprietaria, a raccontare a Fanpage.it la sua storia, nella speranza che qualcuno le dia una mano e le salvi la vita, finanziando un’operazione che può essere svolta soltanto in Giappone o a Londra: “Otto mesi fa al solito controllo di routine della mia cagnolina Lolina le hanno riscontrato una malattia al cuore. Purtroppo la sua valvola mitrale non funziona più correttamente facendo sì che il suo cuore si ingrossi sempre più a tal punto che il suo corpo non sarà più in grado di contenerlo“. Rosalia spiega che essendo la malattia degenerativa, alla sua Lolina resta al massimo un anno se non viene sottoposta con urgenza ad un intervento chirurgico per la riparazione della valvola mitrale. Per ottenere questo scopo la donna ha aperto una pagina Instagram “una_speranza_per_lolina”, consapevole che con questo intervento la sua cagnolina “potrà riprendere a pieno la sua vita, senza continue somministrazioni di medicinali e con una vita libera di correre e di giocare ma soprattutto aver ancora del tempo da passare insieme a noi“.
LOLINA, CHIHUAHUA MALATA DI CUORE
Può sembrare strano, ma anche un Paese evoluto come l’Italia non è attrezzato per eseguire l’operazione che serve a Lolina. Ecco perché Rosalia si è trovata dinanzi ad un bivio: “Lasciare vivere il mio cane così, con una morte certa tra pochi mesi oppure partire. Certo la prima sarebbe la strada più semplice ma per una persona che ama follemente il suo compagno di vita come me questa opzione non è considerabile e la cosa che mi lascia più perplessa è come un posto come l’Italia soprattutto Milano non sia ancora preparata ad affrontare questa patologia soprattutto se parliamo di cani di piccola taglia“. Rosalia è determinata a fare tutto il possibile per mettere in salvo Lolina: “La strada sarà lunga ma noi non demordiamo e soprattutto vorrei sensibilizzare le persone che la soluzione c’è, e a volte prendere la strada di fare sopprimere il proprio peloso o aspettare la sua morte precocemente non è sempre la scelta giusta“.