Con le vaccinazioni anti-Covid che crescono ma che ancora stentano a decollare pienamente – notizia di oggi che anche per la settimana prossima si prevedono una media di massimo 200mila somministrazioni in tutta Italia (con 600mila ad esempio in Uk) – il tema delle liste di riserva torna di stretta attualità, tra polemiche, casi particolari (vedi il giornalista Scanzi, qui la vicenda nel dettaglio) e innovazioni. Secondo il piano stilato dal neo-commissario Figliuolo, il ritmo delle dosi somministrate dovrebbe e crescere verso quota 300.000 tra marzo e aprile e dal 25 aprile decollare verso le 500mila quotidiane.
Più cresce la velocità e più sarà necessario non sprecare alcuna dose possibile, da qui l’esigenza di avere – come voluto espressamente da Draghi e Figliuolo – una capacità di vaccinare anche con liste di riserva agili e senza troppi ostacoli burocratici. I cosiddetti “panchinari” però, ad oggi, come vengono contattati? Per evitare lo spreco il commissario all’emergenza ha siglato un’ordinanza apposita il 16 marzo 2021 obbligando le Regioni a creare apposite liste di “sostituti” laddove chi ne ha diritto non si presenta/rifiuta/abbandona la vaccinazione.
I DIVERSI ITER DELLE REGIONI
Una vera e propria lista “improvvisata” al momento nessuno ce l’ha dato che già le Asl nel generare le prenotazioni sui vaccini anti-Covid automaticamente inseriscono qualche persona in più ogni giorno per anticipare il fenomeno delle mancate vaccinazioni. In più, il coordinatore Cts Franco Locatelli lo scorso venerdì ha aperto alla possibilità che chi rifiuterà il vaccino AstraZeneca – dopo il caos comunicativo avvenuto la scorsa settimana – «potrà attendere un altro vaccino andando in fondo alla lista». Questo potrebbe portare qualcuno ad attendere per vaccinarsi, aumentando le “defezioni” già nelle prossime settimane: l’overbooking attuato dalle Regioni per il momento sta funzionando (se si escludono caos locali come avvenuto in Piemonte e a Como negli scorsi giorni, ndr) con il 10-15% di appuntamenti in più presi rispetto a quanti se ne possono fare.
La seconda strategia è quella delle “liste di riserva” dove però ogni regione sta approntando un proprio piano seguendo l’ordinanza Figliuolo: in Lombardia, ad esempio, per evitare lo spreco delle dosi ogni centro vaccinale ha disposto elenchi di riserva dove però non è permessa l’autocandidatura, «Non sono previste né ammesse autocandidature» fa sapere la Regione in una nota annunciando la creazione e l’attivazione già avvenuta di diverse liste di riserva che comprendano in primo luogo familiari e caregivers degli anziani/pazienti fragili convocati per la priorità stabilità già dal piano vaccinale.
In Toscana è invece disponibile un form da compilare per “autocandidarsi” al vaccino qualora vi siano posti liberi a fine giornata (ecco il link), mentre in Emilia Romagna le Ausl stanno stilando in questi giorni le liste di riserva evitando anche in questo caso le “file” fuori dai centri vaccinali per attendere a fine giornata la somministrazione tanto sperata. Le altre regioni si stanno infine attrezzando per seguire l’ordinanza Figliuolo, dando priorità alle categorie e fasce di età già previste aggiungendo in ogni singolo hub vaccinali la lista dei “panchinari” da cui attingere giorno per giorno.