Un disegno di legge per rendere obbligatorio il vaccino per il personale sanitario. Lo ha depositato la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli, che per questo è stata attaccata duramente, al punto tale da essere minacciata. L’idea è nata dalla consapevolezza che ci sono delle «sacche di resistenza tra coloro che hanno deciso di non sottoporsi alla profilassi». Così però si rischia di mettere a rischio la salute altrui. «Vaccinarsi è doveroso sul piano etico e obbligatorio sul piano deontologico per quelle categorie che hanno come missione quella di proteggere i loro pazienti, i più fragili», dichiara la senatrice a il Giornale. Ma quella proposta è una strada praticabile? L’articolo 32 della Costituzione garantisce la possibilità di fissare l’obbligatorietà dei vaccini, ma deve essere lo Stato a decidere.
«Solo una legge statale può imporre la vaccinazione obbligatoria per l’interesse della collettività e per la tutela del diritto alla salute di tutti», le parole di Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte costituzionale, all’Ansa nei giorni scorsi.
OBBLIGO VACCINALE, LEGGE O DECRETO D’URGENZA?
Dunque, serve una legge, ma non si esclude una decretazione d’urgenza. Dario Martire, ricercatore di diritto costituzionale all’Università Sapienza di Roma, all’HuffPost ha spiegato che il governo, se ne ravvisa necessità e urgenza, «può mettere a punto un decreto legge». Di sicuro, le regioni non possono procedere da sole, in quanto «è lo Stato che deve stabilire i principi generali della materia». Questo però non vuol dire che le Regioni non possano fare nulla. Martire cita una sentenza del 2019 della Corte costituzionale che «fa salva la normativa pugliese che aveva attribuito alla giunta regionale la facoltà di individuare i reparti in cui consentire l’accesso ai soli operatori sanitari vaccinati». Questa norma, dunque, è considerata costituzionale «perché non introduceva obblighi vaccinali».
Licia Ronzulli cita l’obbligo vaccinale per il vaiolo, grazie al quale non c’è più questa malattia. Dunque, la profilassi deve essere per la senatrice della Lega un requisito indispensabile per chi opera all’interno dei reparti di strutture sanitarie pubbliche o private e delle residenze per anziani. «Diversamente il personale deve essere destinato allo svolgimento di altre mansioni che non implicano il contatto diretto con i pazienti».