Beatrice Portinari, alla scoperta della musa di Dante Alighieri
Beatrice ‘Bice’ Portinari è la donna che – secondo le ricostruzioni – avrebbe ispirato Dante Alighieri nella costruzione del personaggio omonimo della Vita Nova e della Divina Commedia, figura centrale non soltanto della sua produzione letteraria, ma della vita tutta del Sommo Poeta. Beatrice, nata nel 1266 circa, era la figlia di Folco Portinari, banchiere molto ricco e in vista di Firenze, trasferitosi lì da Portico di Romagna. Folco ebbe sei figlie (tra cui anche Beatrice) e, inoltre, si distinse per il merito di aver fondato il principale ospedale della città, il Santa Maria Nuova, in piedi tutt’ora nel capoluogo toscano. Lo stesso Giovanni Boccaccio, nel suo commento alla Commedia, fece un riferimento esplicito alla Portinari, indirizzando così i posteri verso questa interpretazione. In realtà, della ‘vera’ Beatrice non si conosce quasi nulla: la sua data di nascita è stata ricavata per analogia con quella di Dante (si presume che i due fossero praticamente coetanei), mentre nella Vita Nova è presente una data di morte che in realtà è un numero simbolico.
Chi era Beatrice Portinari?
Beatrice Portinari andò in sposa giovanissima a Simone Bardi detto Mone, proveniente da un’altra famiglia di grandi banchieri. Importante, per risalire alla sua identità, il ritrovamento di alcuni documenti nell’archivio dei Bardi fatto a opera dello studioso Domenico Savini, tra cui figura un atto notarile con cui Mone de’ Bardi cede alcuni terreni a suo fratello Cecchino. In questo trasferimento interviene la moglie Bice, all’epoca quindicenne, che dà il suo beneplacito. Alla morte di quest’ultima, avvenuta quando aveva appena 24 anni, Mone si risposò con Bilia (Sibilla) di Puccio Deciaioli. Probabilmente, i figli che ebbe in seguito – Francesca, Bartolo e Gemma – nacquero dal suo coniugio con la seconda moglie.
La tomba di Beatrice
Un’ipotesi è che Beatrice sia morta nel dare alla luce il suo primo e unico figlio, forse perito anche lui da neonato. Il luogo di sepoltura indicato per Beatrice è la chiesa di Santa Margherita de’ Cerchi, in prossimità della casa di Dante e dei Portinari. Là si troverebbero anche le tombe di Folco e della sua famiglia, anche se questo fatto risulta improbabile, perché Beatrice morì come una de’ Bardi, e per coerenza avrebbero dovuto seppellirla nella cappella del marito. Savini indica appunto come possibile luogo di sepoltura il sepolcro dei Bardi, situato nella basilica di Santa Croce a Firenze e segnalato nel chiostro vicino alla Cappella dei Pazzi da una lapide con su impresso lo stemma familiare.