Oggi è il Dantedì, la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri nella data simbolica per la “morte”: a Oggi è un altro giorno è intervenuto come ospite Conte Sperello di Serego Alighieri, discendente del Sommo Poeta. L’astrofisico ha ricostruito la genealogia di famiglia: «Dante aveva diversi figli, uno si chiamava Pietro. Lui è rimasto a Verona, dove era stato Dante diversi anni. Lui è diventato un personaggio importante, era notaio, e nel 1353 ha acquistato un terreno in Valpolicella: questo terreno è tuttora di proprietà della mia famiglia».
Il Conte Sperello di Serego Alighieri ha poi aggiunto: «La linea non è sempre stata in linea maschile, a differenza di oggi, ma c’è stato un passaggio femminile: nel Cinquecento era rimasta discendente di Dante solo una donna, Ginevra. Lei sposò il Marcantonio di Serego: lasciarono al figlio le proprietà e Alighieri come cognome». E la dinastia non terminerà con lui: «Io sono nonno, ho due figli e tre nipoti, quindi ci sono la ventesima e la ventunesima generazione».
CONTE SPERELLO DI SEREGO ALIGHIERI, IL DISCENDENTE DI DANTE
Il Conte Sperello di Serego Alighieri ha poi parlato del “peso” della discendenza: «In famiglia questa cosa era molto nota, da bambino mio padre mi regalò un segnalibro che conteneva una frase della Divina Commedia. Per me è stato un po’ un problema questo cognome, al Liceo avevo una professoressa di italiano che mi tampinava: mi diceva che dovevo studiare di più perché ero discendente di Dante. Io le dissi che mi bastava il sei in italiano». Tra lui e Dante c’è un legame, che non è la poesia: «Quello che mi ha un po’ legato a Dante è la passione per l’astronomia, ho sempre lavorato in campo astronomico. Più avanti, dieci anni fa, mi sono riavvicinato a Dante per via dell’astronomia: anche lui aveva una grande passione per l’astronomia che traspare nelle sue opere».