Pietro Aradori, giocatore di basket in forza attualmente alla Fortitudo Bologna e nel giro della Nazionale italiana, è stato in queste ore travolto da un’autentica bufera sul web e sui social network per via del suo post, poi rimosso, relativo alla campagna vaccinale, che riprendeva un pensiero del blogger Cesare Sacchetti. “Ovviamente non sono parole mie, non sarei riuscito a buttar giù così bene il mio pensiero, ma è esattamente ciò che penso”, ha affermato il cestista trentaduenne, rendendosi poi conto di avere scatenato un pandemonio con le sue esternazioni no vax e ingranando in fretta e furia la retromarcia.
Cosa c’era scritto, però, nel testo successivamente cancellato? “Il sistema sta gonfiando artificialmente un’emergenza sanitaria che non esiste e tutti quanti insieme appassionatamente, dalla Lega al Pd, si apprestano a trascinare l’Italia verso il Grande Reset”. E ancora: “Se il vaccino è la cura, come la dittatura dice, e se sempre più persone se lo stanno inoculando, distruggendosi da sé, perché allora si deve chiudere tutto? Se queste varianti davvero esistono e si chiude per quello, allora perché fare un vaccino che di fatto è inutile contro queste presunte mutazioni e non consente nemmeno di tornare a vivere senza mascherine e distanziamento? Delle due l’una. O non si deve fare il vaccino perché inutile, oppure si deve riaprire tutto perché il vaccino serve davvero a mettere fine alla cosiddetta pandemia. In ogni caso la dittatura mondialista sta mentendo”.
PIETRO ARADORI: “NON SONO UN NEGAZIONISTA”
Ovviamente, come puntualmente accade per tutte le celebrità, sportive e non, le sue parole hanno rapidamente fatto il giro del mondo e non sono mancati gli attacchi personali rivolti a Pietro Aradori e le polemiche veementi, tanto che, come detto, l’atleta ha assunto la decisione di fare sparire quel post da Facebook, trasferendosi poi su Instagram per provare a spiegare il proprio punto di vista e chiarire il suo pensiero: “Non sono un negazionista e farei il vaccino oggi stesso. Il discorso che ho postato verteva su altri punti ma può venire strumentalizzato. Non travisate parole non mie usandole a vostro piacimento. Uso sempre tutte le precauzioni perché è corretto e ci credo”. Uno scivolone, quello dell’azzurro, che trova fortunatamente a fargli da contraltare gli appelli di Nicolò Melli e Danilo Gallinari, italiani militanti in NBA nelle compagini dei New Orleans Pelicans e degli Atlanta Hawks, i quali hanno ribadito l’importanza di non sottrarsi alla campagna di vaccinazione per uscire al più presto da quest’incubo infinito.