18 anni dopo la morte del papà Carlo Urbani – medico e epidemiologo famoso per aver scoperto per primo la Sars (Sindrome respiratoria acuta grave) – la notizia terribile che non ti aspetti: la figlia Maddalena, oggi 20enne, morta per probabile overdose di stupefacenti a Roma. Come racconta l’edizione locale del Corriere della Sera Roma, Maddalena è stata trovata ieri pomeriggio in un appartamento in via Vibio Mariano sulla Cassia, purtroppo senza vita. Con lei – e con gli altri fratelli, Tommaso e Luca – papà Carlo fece numerose esperienze in giro per il mondo, portandosi dietro quei tre meravigliosi figli frutto del felice matrimonio con la moglie Giuliana Chiorrini.
Un amore grande, una vita in testimonianza da medico e cristiano, e una morte terribile nel 2003 dopo che solo poche settimane prima Carlo Urbani aveva scoperto prima di tutti il virus della Sars, rimanendo però contagiato per primo: il suo sacrificio salvò il mondo dalla pandemia e ora, ironia del destino, proprio nel pieno di una più ampia e letale Sars (la Covid-19) la tragedia che colpisce la figlia Maddalena, 21 anni il prossimo 8 maggio. Seconda nota incredibile, proprio oggi ricorre il 18esimo anniversario della morte di papà Carlo, premiato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella della Gran Croce d’Onore dell’Ordine della Stella d’Italia.
LA MORTE DELLA FIGLIA 18ANNI DOPO QUELLA DI CARLO URBANI
Secondo quanto raccolto dalle prime testimonianze della polizia, a dare l’allarme sula morte di Maddalena Urbani è stato un trafficante di droga siriano, padrone di casa dove abitava la ragazza: lui ha chiamare il 118, ma all’arrivo del medico per la giovane non c’era più nulla da fare. Con l’intervento successivo della polizia scientifica la conferma: tracce di droga nell’appartamento porterebbero a pensare che la ragazza sia morta di overdose ieri pomeriggio. Appartamento sotto sequestro e trafficante torchiato tutta notte dagli inquirenti, fino alla svolta stamane: la polizia ha arrestato il proprietario dell’abitazione per detenzione di droga, l’uomo tra l’altro era attualmente ai domiciliari per reati di droga. Gli inquirenti vogliono ricostruire i rapporti fra Maddalena e il trafficante, e da quanto tempo — e soprattutto perché — Maddalena si trovasse a casa sua. Da stabilire poi con certezza se sia stato proprio lui a fornire le dosi letali (sequestrata una piccola quantità di eroina nell’appartamento).
Tragedia dunque per la famiglia Urbani, che già porta i segni della morte di un grande uomo come il medico consulente dell’OMS: nel 1999 ritirò il Premio Nobel per la Pace per l’impegno di Medici Senza Frontiere – di cui era presidente per l’Italia — in Cambogia, dove lo stesso scienziato si trasferì con la famiglia. Durante la cerimonia a Oslo, Carlo Urbani disse: «Il premio non è per noi, ma per l’idea che salute e dignità sono indistinguibili nell’essere umano, che è l’impegno a restare vicini alle vittime, a tutelarne i loro diritti, lontani da ogni frontiera di discriminazione e divisione, che ha avuto un Nobel per la Pace». Scoprì per primo la Sars il 28 febbraio 2003 nell’ospedale di Hanoi in Vietnam e in un viaggio aereo verso la conferenza mondiale OMS organizzata proprio sul tema Sars, l’11 marzo 2003 accusò i primi segni della malattia. Ai medici accorsi dalla Germania e dall’Australia disse di prelevare i tessuti dei suoi polmoni, per analizzarli e utilizzarli per la ricerca mentre ancora si trovava in isolamento: morì il 29 marzo 2003, dopo 19 giorni di agonia. Il suo sacrificio però permise uno studio immediato della nuova sindrome, evitando una pandemia globale (furono “solo” 790 accertati).