Alessandro Tersigni
a tutto tondo nella lunga intervista rilasciata a Oggi è un altro giorno. L’attore si è raccontato senza filtri nel salotto di Serena Bortone, a partire dalla lunga esperienza a Il paradiso delle signore. Lui è il protagonista da sei anni, un lungo arco temporale: «Sono cambiato in questi anni, sono cresciuto: sono passati sei anni». L’interprete ha dunque parlato del “suo” Vittorio Conte: «Il mio personaggio è un gentiluomo, all’avanguardia, cerca di guardare sempre avanti senza pensare ai passi che ha lasciato indietro. Anche io sono un po’ così, cerco di non pensare al passato. Il mio personaggio cerca di costruire, anche Alessandro è così, anche se non ha le stesse responsabilità (ride, ndr)».
Alessandro Tersigni ha poi parlato della sua infanzia, anni vissuti in grande allegria e con non pochi pensieri per i genitori, in senso ovviamente gioco. L’attore infatti era molto, ma molto, vivace, come ha evidenziato a Oggi è un altro giorno: «Da bambino mi chiamavano Attila, perché ero un macello. Smontavo tutto per curiosità. Una volta mio padre mi portò allo zoo e morsi all’orecchio una scimmia. Mio padre mi fece fare il boyscout, io mi arrampicavo sempre sugli alberi, non stavo mai fermo. Ero irrequieto, ero molto vivace diceva la maestra».