Paolo Villaggio è stato senza dubbio uno dei colleghi con cui Anna Mazzamauro, ospite in data odierna a “Verissimo”, trasmissione di Canale 5 condotta da Silvia Toffanin, ha trascorso più ore sui set cinematografici, grazie alle otto apparizioni della donna (su dieci pellicole totali) nei film che compongono la saga del ragionier Ugo Fantozzi, personaggio interpretato appunto dall’istrionico attore genovese, scomparso ormai più di tre anni e mezzo fa.
Su di lui si sa praticamente tutto, ma ci sono alcune curiosità che i più giovani potrebbero non conoscere. Ad esempio, Villaggio frequentò il liceo classico “Andrea Doria”, trovandosi come compagno di classe Paolo Fresco, ex presidente Fiat. Terminati gli studi, affrontò molteplici esperienze lavorative, come si legge sul suo sito internet ufficiale: da cameriere a speaker della BBC, da cabarettista a intrattenitore su navi da crociera (insieme all’amico Fabrizio De André), dal teatro al lavoro impiegatizio presso la Cosider. Proprio a quest’ultima esperienza lavorativa Paolo Villaggio si è ispirato per la creazione del personaggio del ragioner Ugo Fantozzi, spiccatamente autobiografico.
PAOLO VILLAGGIO E IL LEONE D’ORO ALLA CARRIERA A VENEZIA
Peraltro, Paolo Villaggio ha avuto l’onore nella sua strepitosa carriera di recitare per uno dei più grandi registi di sempre, Federico Fellini, ed è stato anche scrittore e attore in molte fiction di successo, come “Carabinieri”, alla quale prese parte nel periodo compreso tra il 2002 e il 2008. I media lo accostarono ad alcuni grandi personaggi, fra cui Buster Keaton, Charlie Chaplin, Stan Laurel e Oliver Hardy. Nomi di risonanza intercontinentale e che testimoniano la grandezza dell’interprete ligure, insignito del Leone d’oro alla carriera in occasione dell’edizione numero 49 della Mostra internazionale del cinema di Venezia.
Erano le 6 di mattina del 3 luglio 2017 quando Paolo Villaggio esalò il suo ultimo respiro all’età di 84 anni presso la casa di cura privata “Paideia” di Roma, dove si trovava ricoverato dagli inizi di giugno a causa di complicanze respiratorie dovute al diabete, patologia che lo tormentava da tempo. Di lui, Roberto Benigni disse: “È stato il più grande clown della sua generazione, un clown irripetibile, rarissimo, come i grandi poeti. Con Fantozzi, Paolo ha creato la prima vera maschera nazionale: qualcosa che durerà in eterno”.