L’origine del coronavirus resta ancora un mistero, ma negli ultimi giorni è di nuovo al centro di uno scontro politico tra Stati Uniti e Cina. Risposte non sono arrivate dalla missione dell’Oms, che anzi è diventata un caso per via delle “resistenze” cinesi. La teoria della fuga dal laboratorio di Wuhan però non è mai tramontata del tutto, anche perché la stessa Organizzazione mondiale della sanità non la esclude, pur ritenendola improbabile. Tra chi suggerisce di approfondire la questione c’è Jamie Metzl, membro veterano del Consiglio Atlantico e consigliere dell’Oms. “Non dico di essere sicuro che la pandemia Covid sia stata causata da una fuoriuscita accidentale dal laboratorio, ma il fatto che per alcuni non valga neppure la pena condurre un’investigazione completa è da irresponsabili”, ha dichiarato, secondo quanto riportato da Npr. A destare sospetti è anche il fatto che la Cina non abbia collaborato apertamente.
Secondo Alina Chan, ricercatrice di genetica presso il Broad Institute di Boston, ci troviamo di fronte ad un momento di svolta: “Se decidiamo che non si possono condurre investigazioni, allora altri paesi potrebbero capire che non ci sono meccanismi di responsabilità per prevenire situazioni simili in futuro”. Quindi, per farla semplice, tutti potrebbero sentirsi liberi di fare qualsiasi cosa.
TENSIONI USA-CINA SU ORIGINE CORONAVIRUS
Non vanno poi trascurate le tensioni gepolitiche tra Cina e Stati Uniti. L’ex presidente Usa Donald Trump ha accusato la Cina di aver causato la pandemia Covid, sostenendo la teoria della fuga del coronavirus dal laboratorio di Wuhan, e la situazione non è cambiata con Joe Biden. È infatti tra coloro che hanno criticato il rapporto dell’Oms ed esortato la Cina ad una maggiore trasparenza. L’amministrazione Biden non ha escluso l’ipotesi della fuga dal laboratorio. “Penso che abbia fatto intendere molto chiaramente che non si senta in grado di scartarla, vista la mancanza di trasparenza da parte della Cina”, il commento di Elisabeth Economy, dell’Istituto Hoover dell’Università di Stanford. Il timore di alcuni osservatori è che così possano ulteriormente deteriorarsi i rapporti tra Usa e Cina. Per Deborah Seligsohn della Villanova University del Pennsylvania “spingere” su questa ipotesi potrebbe rendere ancor più complicata la ricerca di risposte sull’origine della pandemia di coronavirus.
Chi è scettico riguardo le possibilità di scoprire la verità è l’immunologo Barry Bloom, esperto di malattie infettive presso la Harvard T.H. Chan School of Public Healt. “L’analisi genetica aiuta a descrivere il virus, ma è molto difficile determinare dove si sia diffuso per la prima volta, come e se provenga da un laboratorio o meno”, le sue parole riportate da Npr.