Fu il Vasari, nelle Vite degli artisti, a riconoscere per primo Lisa Gherardini come la donna ritratta nel celebre dipinto la Gioconda: “…prese Lionardo a fare per Francesco del Giocondo il ritratto di Monna Lisa sua moglie e quattro anni penatovi lo lasciò imperfetto…”, si legge nella sua opera dedicata alle biografie dei grandi maestri dell’arte. In realtà, a parte questa indicazione, non si hanno altri dati circa la reale identità di quella figura tanto enigmatica a partire dal suo nome e cognome. Lo stesso Leonardo non ne parla mai nei suoi appunti: è questo, essenzialmente, l’elemento che contribuisce a rendere la Monna Lisa uno dei dipinti più chiacchierati di sempre. In un’intervista rilasciata all’Informatore nel 2014, il professor Carlo Pedretti, esperto d’arte, provò a spiegare come mai la Gioconda sia ancor oggi tra tutte l’opera di Leonardo che affascina di più: “Forse perché è l’ultimo quadro di Leonardo? Certo è un ritratto che ci parla, c’è tutto in quel dipinto, anatomia, geologia, fascino pittorico!”. (agg. di Rossella Pastore)
Spunta un dettaglio inedito
Sono state tante, nel corso degli anni, le ricerche effettuate da studiosi ed esperti d’arte sulla genesi della Gioconda, uno dei dipinti più rappresentativi dell’arte di Leonardo insieme al noto affresco dell’Ultima Cena. In un’intervista rilasciata nel 2020 ad Artnet News, Pascal Cotte, ingegnere dei laboratori Lumière Technology, ha descritto la sua personale attività di analisi dell’opera del da Vinci, realizzata sfruttando un particolare sistema ottico basato sugli infrarossi. “Il Louvre mi ha invitato perché sono l’inventore di una nuova fotocamera multispettrale ad altissima risoluzione e altamente sensibile”, ha spiegato Cotte. “Il sistema ottico ci consente di vedere dettagli molto piccoli e l’alta sensibilità consente un’amplificazione elevata anche del segnale più basso”. L’indagine ha evidenziato tracce di spolvero in diversi punti del ritratto, oltre al dettaglio curioso di una forcina posta all’attaccatura dei capelli. Questo dettaglio inedito testimonia il cambiamento del progetto iniziale dell’artista toscano, che pure dipinse la Gioconda con indosso le vestigia proprie non della cultura fiorentina, ma di quella spagnola. (agg. di Rossella Pastore)
Chi fu la ‘Gioconda’ Lisa Gherardini
Lisa Gherardini è il vero nome della donna ritratta nel famoso dipinto di Leonardo da Vinci Monna Lisa o Gioconda. Lisa era nata a Firenze nel 1479 da una famosa famiglia dell’aristocrazia fiorentina, i Gherardini di Montagliari. Fu Giorgio Vasari, il biografo degli artisti, a ricollegare per primo la sua figura a quella dell’enigmatica donna al centro del dipinto, uno dei profili più famosi in tutto il mondo. L’opera fu commissionata all’artista dal marito di Lisa, Francesco del Giocondo, ed tuttora la più famosa e rappresentativa dell’arte occidentale. Il ritratto è datato 1504 circa: da allora, numerosissimi collezionisti e studiosi d’arte ambiscono a carpirne i segreti e – soprattutto – a scoprire chi sia realmente la Gherardini, identificata definitivamente come modella soltanto nel 2005.
La vera storia della ‘Gioconda’ Lisa Gherardini
Monna Lisa incarna simbolicamente tutte le caratteristiche delle donne virtuose: la mano destra posta sulla sinistra è simbolo di fedeltà matrimoniale, mentre l’abito corredato di velo nero non è emblema di lutto (come inizialmente si era ipotizzato), bensì sta a indicare che Lisa era solita vestire ‘alla spagnola’, seguendo cioè i dettami della moda iberica del XV e XVI secolo. Prima si è accennato al lutto: effettivamente, nel 1499, Lisa perse la figlia primogenita, ma questa circostanza non viene in alcun modo trasposta nell’opera. Il volto della Gioconda esprime serenità: Lisa era una donna affascinante e di successo, oltre che discretamente ricca. Alcuni ricercatori, in realtà, sostengono che Leonardo l’abbia disegnata più benestante di quanto non fosse, e le stesse dimensioni del dipinto (77 x 53 cm) esprimono questa opulenza. All’epoca, soltanto alcuni ricchi mecenati potevano permettersi un ritratto così ingombrante. Tutti questi segni, tra le altre cose, starebbero a indicare anche la grande aspirazione sociale di Lisa e di suo marito Francesco, l’effettivo committente.
La presunta malattia di Lisa Gherardini
Visibili nel ritratto anche alcuni sintomi della malattia della donna (uno xantelasma nell’incavo dell’occhio sinistro e un lipoma sulla mano in primo piano), che probabilmente era affetta da ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia. Nel XVI secolo, l’opera fu acquistata dal re Francesco I, dopodiché finì nelle mani di Napoleone Bonaparte che la collocò nella sua camera da letto. Dal 1804, il ritratto è custodito al Museo del Louvre di Parigi. Alla Monna Lisa sono stata attribuite almeno dieci identità diverse, ma l’ipotesi relativa a Lisa Gherardini appare ancor oggi la più credibile.