Non sono bastate tre indagini per capire davvero cosa sia successo quel dannato 6 marzo 2013 dall’ufficio di David Rossi, ex responsabile della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena precipitato dal secondo piano in quello che sembra sempre meno un suicidio acclarato. 8 anni dopo la sua morte, la procura di Siena “insegue” (inchiesta nata nel 2019) una nuova pista legata a quel numero digitato post-decesso – 4099009 (come riporta oggi Il Fatto Quotidiano, ndr) – da qualcuno sul telefono della vittima e legato pare ad un membro del direttivo della Lega Nord in Toscana all’epoca, tal Maurizio Montigiani.
Secondo quanto riporta il quotidiano diretto da Marco Travaglio, dopo aver ascoltato diversi testimoni per cercare riscontri sulla vicenda, lo scorso ottobre gli investigatori hanno convocato come persona informata sui fatti proprio Montigiani. Dipendente Mps e per 20 anni nella Lega in Toscana, tanto da esserne anche il candidato sindaco a Siena fino a quando però nel 2017 venne espulso dal partito per dissidi con Salvini e i suoi collaboratori: pare, sempre secondo la tesi del Fatto, per esternazioni proprio sul Monte dei Paschi («Su Mps è calato un silenzio preoccupante», avrebbe detto all’epoca dell’espulsione).
NUOVO FILONE SU MORTE DAVID ROSSI
Sempre secondo Montigiani – nel dialogo odierno con il Fatto Quotidiano – quel numero trovato sul cellulare di David Rossi potrebbe essere collegato al Carroccio «e al sistema sponsorizzazioni in eccedenza che Rossi gestiva per conto di Mps con l’obiettivo di foraggiare il cosiddetto mondo grigio, cioè quello di certa politica». L’ipotesi sottolineata dall’ex Lega, e presentata anche agli inquirenti nell’interrogatorio dell’ottobre 2020, «quello di David potrebbe essere stato un omicidio nato dal fatto che l’allora amministratore delegato di Mps, Fabrizio Viola, a quel tempo avesse chiuso il rubinetto delle sponsorizzazioni». Evidentemente anche per questo ennesimo “filone” legato al mistero della morte di Rossi occorrerà capire se vi sia reale corrispondenza tra gli elementi delle testimonianze e l’effettiva realtà dei fatti. Nel frattempo è proprio sulla sequenza di cifre trovate sul cellulare e i conti della Lega che gli inquirenti starebbero indagando, secondo il Fatto Quotidiano. Contattati dal giornale, sia l’ex tesoriere Belsito e che l’ex responsabile amministrativo Stefani non ricordano alcunché riguardo i presunti titoli finanziari del Carroccio (a cui sarebbero legati i numeri trovati sul cellulare) e gli stessi legami con Rossi e Mps.