L’India si ritrova a fronteggiare un’improvvisa carenza di vaccini anti-Covid, proprio mentre il Coronavirus ha deciso di riprendere a correre in tutto il Paese, seminando contagi a destra e a manca. Una criticità seria, che pare quasi una beffa, visto e considerato che stiamo parlando del primo produttore mondiale di sieri contro il virus, e che sta facendo germogliare un sentimento di preoccupazione intensa a livello nazionale, come si evince dal contenuto della lettera che Rahul Gandhi, leader del Partito del Congresso (opposizione), ha inteso indirizzare nelle scorse ore al premier Narendra Modi.
Il contenuto della missiva, dai toni comprensibilmente preoccupati, verteva sulla necessità, a suo giudizio, di bloccare l’export di vaccini, perlomeno fino a quando questo momento di emergenza pandemica in India non sarà superato. Del resto, già nelle giornate precedenti da Nuova Delhi era giunta la decisione di potenziare la campagna d’immunizzazione di massa, aggiungendo che sarebbero state drasticamente ridotte le esportazioni finché la situazione sanitaria interna non si fosse stabilizzata.
INDIA, MANCANO I VACCINI: STOP ALLE ESPORTAZIONI?
A conti fatti, dunque, si sta palesando semplicemente uno scenario che era già stato previsto e tratteggiato a livello governativo nelle scorse settimane. D’altro canto, la penuria di vaccini in India rappresenta un ostacolo non di poco conto per le sorti della nazione e dei suoi abitanti, a maggior ragione in questo determinato momento storico, nel quale il Coronavirus ha ripreso a galoppare (nuova ondata pandemica in atto) senza che vi fossero dosi vaccinali sufficienti nei magazzini per contrastarne la diffusione. Ecco perché la campagna è a un passo dall’arrestarsi del tutto, proprio nel periodo più complicato di tutti, nel quale vengono rilevati in media 100mila nuovi casi di positività al giorno. Una cifra spaventosa, che ben evidenzia il contesto drammatico nel quale l’India sta vivendo e che rende comprensibile l’eventuale scelta di bloccare l’esportazione dei sieri all’estero. Certo, questo comporterà a sua volta una grave problematica presso tutte quelle nazioni, incluse quelle europee, che dovrebbero/avrebbero dovuto beneficiare dell’arrivo delle dosi dall’India.