Oltre 300 ragazzi e ragazze, molti neppure maggiorenni, si sono riuniti a Milano per fare da scenografia al video di Neima Ezza, il rapper italo-marocchino cresciuto nel quartiere di San Siro e che ora vive a Baggio. Non si sono comportati da semplici comparse, perché oltre ad assembrarsi sono saliti sui tetti delle auto in sosta e hanno cominciato a saltare sui cofani. Una pioggia di segnalazioni è arrivata ai carabinieri, quindi le forze dell’ordine sono intervenute, ma la situazione è degenerata. È andata in scena, infatti, una guerriglia contro polizia e carabinieri: i giovani hanno cominciato a lanciare pietre, bastoni e bottiglie. Per disperderli è stato necessario addirittura il lancio di un lacrimogeno. Nessuno è rimasto ferito, ma subito sono partite le indagini per individuare i ragazzi e chi ha organizzato quel “raduno”.
Nel mirino, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Amine Ezzaroui, rapper 19enne noto come Neima Ezza, che ha un album alle spalle realizzato con la collaborazione-produzione di Jake La Furia e Big fish. Al momento però ci sono solo “indizi” via social, dove nei giorni precedenti era circolato questo annuncio: «Domani video, San Siro, ore 16, piazza Selinunte». Tanto è bastato per radunare la folla.
MILANO, RADUNO PER VIDEO: SCONTRI CON POLIZIA
I problemi sono cominciati alle 17.30 di ieri, con le prime segnalazioni di un assembramento di giovani in strada in via Micene, a Milano. Così è arrivata la prima pattuglia dei carabinieri, che ha constatato la presenza di oltre 300 ragazzi. Quindi, la Questura ha deciso di inviare cinque squadre del reparto mobile e del battaglione dell’Arma. Nel frattempo, come riportato dal Corriere della Sera, gli investigatori tramite le telecamere della zona, che rimandavano le immagini in via Fatebenefratelli, notavano i ragazzi saltare sulle auto in sosta. I blindati sono arrivati, gli agenti in tenuta antisommossa sono scesi con caschi e scudi. I ragazzi si sono allontanati subito, ma poi si sono “compattati” e hanno attaccato la polizia al grido di “andatevene” e “fuori dalle nostre zone”.
C’è stata quindi una sassaiola che ha costretto polizia e carabinieri a sparare un lacrimogeno per disperderli. Per ore i blindati dei carabinieri sono rimasti a presidiare il quartiere, ma non sono stati registrati altri momenti di tensione. Ora le indagini devono risalire all’organizzatore del raduno e identificare chi ha aggredito gli agenti.