Salaì, vero nome Gian Giacomo Caprotti, è stato uno allievo di Leonardo Da Vinci. Nella serie kolossal in onda in prima assoluta su Rai1 si racconta la vita del geniale artista toscano delineando il profilo di alcuni personaggi che hanno, gioco forza, avuto un ruolo importante nella sua vita. Tra questi c’è anche il Salai, apprendista e amico intimo di Leonardo, Salaì, dotato di una straordinaria bellezza. Il giovane allievo ha un fascino disarmante e un diabolico senso dell’umorismo e proprio per questo motivo viene soprannominato “Salai” che significa “diavoletto”. Nonostante la giovane età, il Salai sa sa comprendere le persone, ma al tempo stesso è arrogante e invadente. Malizioso e giocoso, l’allievo ha vissuto per strada a Milano, ma è legato da una profonda e sincera amicizia al genio toscano pronto a tutto a difenderlo. Il Salai, infatti, si dimostra sempre leale e solidale verso Leonardo nonostante il suo carattere “ladro e bugiardo”.
Chi è stato il Salaì, allievo di Leonardo
Ma chi è stato il Salaì, l’allievo fidato di Leonardo Da Vinci? Le poche notizie risalgono dall’Archivio di Stato di Milano dove è conservato un documento del 21 aprile 1525 in cui sono registrati i beni di Gian Giacomo Caprotti noto come Salaì nato nel 1480 a Oreno e morto a Milano nel 1524. Collaboratore e allievo di Leonardo da Vinci, Salaì si è recato a Parigi col maestro ma non è restato al suo fianco fino al momento della morte. Nel 1519, infatti, fa ritorno a Milano dove muore il il 19 gennaio del 1524 a causa di colpo di archibugio sparato dai soldati francesi che assediavano la città. Nell’inventario del giovane allievo ci sono vari dipinti: Leda e il cigno, una Madonna con Bambino e sant’Anna, una Gioconda, un Salvator Mundi, un “quadro con una meza nuda” e un Cristo alla colonna citato mai terminato