È il turno oggi di Partito Democratico e Forza Italia, nel pomeriggio quando il Premier avrà terminato la conferenza stampa per illustrare le novità su riaperture, sostegni e per l’appunto anche Recovery Plan. Sarà dunque importante vedere un primo commento parziale sulle prime consultazioni tenute ieri con i partiti di maggioranza in merito al prossimo PNRR da presentare il prossimo 30 aprile: il M5s punta dritto sul tema “green” e non si sbilancia sulle riaperture, mentre è nel confronto con la Lega che sono giunti gli elementi più “caldi” della discussione politica attuale. Secondo quanto trapelato da Palazzo Chigi, Draghi avrebbe chiesto alla Lega unità e «niente dispetti a distanza» con gli altri partiti; di contro, il Carroccio (presente con la delegazione Romeo-Molinari-Giorgetti-Durigon) avrebbe ribadito la loro fedeltà al progetto dell’esecutivo sottolineando però «attacchi, insulti e le provocazioni quotidiane di segretario, ministri e dirigenti del Pd».
Non si è parlato direttamente del Ministro Speranza, sotto pressione da settimane per il proprio operato, ma il capogruppo alla Camera Molinari ha spiegato comunque al termine dell’incontro con Draghi «Leggeremo la mozione di sfiducia contro Roberto Speranza che vuole presentare FdI, ma “non vogliamo la testa di Speranza, vorremmo che cambiasse la politica di Speranza, perché c’è una maggioranza diversa, con politiche diverse da quello precedente, perché c’è anche la Lega, anche Forza Italia, che sui temi delle aperture e delle partite Iva si sono spese. Noi vorremmo che cambiasse la politica anche del ministro Speranza che non significa cambiare il ministro ma tenere in considerazione anche il nostro punto di vista». Da ultimo, nel tema cardine del Recovery Plan, la Lega ha spiegato al Presidente del Consiglio con Molinari «Sul Recovery riteniamo che la delega al governo non sia in bianco: capiamo che i tempi siano stretti ma vogliamo dare indicazioni, anche sulle proposte raccolte dalle regioni», mentre il capogruppo al Senato Romeo ha aggiunto «Chiediamo investimenti ma anche di cambiare le regole, rivedere – ma non cancellare – il codice degli appalti, adeguarci alla normativa europea, con un intervento rapido senza leggi delega o i tempi sono troppo lunghi».
CONSULTAZIONI DRAGHI CON I PARTITI
A pochi giorni dalla presentazione del Recovery Plan in Europa – scadenza fissata il 30 aprile 2021 – il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha deciso di tenere brevi consultazioni con tutti i partiti in Parlamento per fissare gli ultimi punti nodali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Questo pomeriggio dalle ore 17 a Palazzo Chigi sono attese, in momenti separate, le delegazioni del M5s e della Lega (18.30), seguiranno domani quelle di Forza Italia e Partito Democratico, mentre lunedì è la volta di Italia Viva e Fratelli d’Italia, martedì si chiude alle 10 con Leu.
Nel corso delle riunioni si tratterà dei temi rilevanti del momento: dal Recovery Plan, alle riaperture fino al Decreto Sostegni bis: nel Consiglio dei Ministri di oggi verrà infatti approvato il Def con un nuovo scostamento di bilancio da 40 miliardi di euro, 35 per Decreto Sostegni bis (25 per ristori e 15 per altre misure), 5 invece per il “fondo complementare” sui progetti del Recovery Plan che non potranno però rientrare (per paletti Ue) nei 191 miliardi a disposizione dell’Italia nel Next Generation Eu.
RECOVERY PLAN, LA ROAD MAP FINO AL 30 APRILE
Parallelamente alle consultazioni del Premier Draghi, in questi giorni sono in corso gli incontri specifici tra i Ministri “di settore” e gli enti locali: oggi Colao e Brunetta (Innovazione Tecnologica e Pubblica Amministrazione), domani è invece il turno di Giovannini (Trasporti), Bianchi (Istruzione), Carfagna (Sud), Messa (Università) mentre nel weekend e lunedì prossimo sono attesi anche Franceschini (Cultura), Speranza (Salute) e gli altri esponenti del Governo. I progetti son in via di definizione, anche se per il momento si mantiene un certo riserbo sul contenuto effettivo della bozza aggiornata del PNRR, tanto che Regioni e Comuni temono che il lavoro sia stato svolto in gran parte dai tecnici in “triangolazione” tra Draghi, Cingolani (Transizione Ecologica) e Colao. E anche per questo il Premier vuole incontrare sia i partiti che i singoli territori (domani cabina di regia con le Regioni per riaperture e Recovery Plan): il calendario del resto impone tempi stretti, visto che il prossimo 22 aprile sbarca in Aula il Def con la richiesta di scostamento di bilancio da votare. Seguirà l’approvazione del Decreto Sostegni bi, poi il 26-27 aprile Draghi è atteso alle Camere per l’informativa sul Recovery Plan, con il testo poi da inviare entro il 30 aprile. La Commissione Europea ha fatto sapere di essere pronta a luglio a erogare 45 miliardi di euro ai Paesi che per primi avranno inviato i piani (ratifiche dei singoli Paesi permettendo): stando al commissario europeo al Bilancio, Johannes Hahn, «è realistico che gli Stati membri possano ricevere la prima rata, pari al 13% del programma Next Generation Eu, a luglio».