«La pressione della destra rischia di logorare il governo Draghi»: ne è sicuro Massimo D’Alema. L’ex presidente del Consiglio ha parlato della sua esperienza del Covid-19 – «sono guarito, sono stato fortunato perché ho avuto una carica virale molto bassa» – e si è poi soffermato sugli attacchi al ministro Speranza arrivati in particolare dalla Lega di Salvini: «Il ministro Speranza ha gestito bene una crisi difficile, drammatica e inaspettata, che ha messo in difficoltà tutto il mondo. È stato scrupoloso, attento principalmente all’obiettivo di mettere in sicurezza le vite umane, ha collaborato con la comunità scientifica».
Massimo D’Alema ha poi attaccato duramente la Lega, affermando che se fosse stata al governo avrebbe utilizzato il metodo Bolsonaro, rimarcando inoltre che l’aggressione a Speranza «ha molto a che fare con una certa cultura di destra, rozza e quadristica, che comprende l’insulto e gli attacchi fino a innescare minacce personali». Secondo l’ex volto del Partito Comunista Italiano il premier Draghi ha difeso a sufficienza l’operato del titolare della Salute, sottolineando però di essere preoccupato dalla spinta di una «destra molto becera», «di cui la campagna contro il ministro della Salute è una spia evidente, che rischia di logorare rapidamente l’azione del governo Draghi, vittima di continui contrasti».
MASSIMO D’ALEMA: “DESTRA RISCHIA DI LOGORARE DRAGHI”
«Nessun tecnico può cancellare le differenze politiche», l’analisi di Massimo D’Alema sul governo Draghi: per l’ex primi ministro una maggioranza più larga è anche una maggioranza divisa e ciò che si guadagna in stabilità aritmetica si perde in stabilità politica. E qui si arriva anche a Giuseppe Conte: «Il vero problema di Draghi è stata la campagna di opinione contro i partiti e contro il Parlamento che ha esaltato la funzione salvifica del grande tecnico, anche con l’obiettivo di denigrare il governo precedente e il presidente Conte». Massimo D’Alema è poi tornato sul caso dei ventilatori cinesi, spiegando che nel momento più drammatico della pandemia gli fu chiesto di dare una mano a recuperare delle attrezzature: «Il problema era che lo Stato italiano poteva pagare alla consegna mentre i cinesi chiedevano che si saldasse al momento dell’ordine. Un’associazione internazionale, di cui faccio parte, si fece carico di comprare questi ventilatori per conto del governo italiano, anticipando di fatto i soldi». Massimo D’Alema ha tenuto a precisare che le modalità del’acquisto furono assolutamente trasparenti e documentati sul sito della Protezione civile, respingendo al mittente ogni accusa…