Del privato di Alberto Angela, paleontologo e divulgatore, si sa molto poco. Padre di tre figli e marito, si prepara ad uscire il prossimo maggio con il suo secondo libro della trilogia su Nerone basato sull’incendio capace di azzerare Roma in nove giorni: “La trilogia mi ha permesso di esplorare un pianeta sconosciuto e un tema mai trattato”, ha spiegato in una intervista a Il Secolo XIX. Per riuscire a trovare sufficienti informazioni sull’incendio ha messo insieme un team di studiosi, scienziati, archeologi, vigili del fuoco, ingegneri e meteorologi. Da stasera Angela torna con “Ulisse, il piacere della scoperta”, in onda su Rai1 e si tratta di un ritorno con il padre Piero. Se i viaggi al momento sono contingentati a causa della pandemia, Alberto ed il padre hanno pensato di far viaggiare il telespettatore “tra storia e curiosità”, dice.
Stasera, spiega, si parte con “Le sette meraviglie della Roma imperiale”, per poi proseguire nel secondo appuntamento con “Sei regine per Enrico VIII”. Sono passati 20 anni dal primo Ulisse: cosa è cambiato? “La nostra abitudine ci porta a vedere un evento che ha un inizio e una fine, questa volta la pandemia non ci fa conoscere i tempi del percorso”, dice, “Sono cambiate tante cose ma non la curiosità e l’entusiasmo, noi siamo uguali, il mondo è altro”.
ALBERTO ANGELA ED IL RITORNO IN TV CON ULISSE
Anche dalla pandemia da Covid il conduttore e divulgatore Alberto Angela ha tratto un nuovo insegnamento, ovvero che “la storia non segue le tue aspettative ma che ha un suo corso, suoi ritmi e che tutto può mutare rapidamente”. Adesso si prepara a tenerci compagnia per cinque mercoledì consecutivi con Ulisse, in quello che rappresenta un ritorno a un progetto comune con il padre Piero dopo 20 anni. Come svelato nella sua recente intervista, durante la trasmissione ci sarà anche un omaggio a Gigi Proietti, grande maestro scomparso di recente: dal Globe Theatre di Roma ci sarà la figlia Carlotta nei panni della regina Caterina D’Aragona. E poi ci sarà spazio anche per il mondo degli Etruschi, vera passione del noto divulgatore che commenta: “Un popolo scomparso e misterioso che poi rappresenta i nostri nonni, come riaprire un baule di famiglia”.