Potrebbe slittare nuovamente l’udienza e la sentenza del processo Ruby ter, “dibattimento” in corso in quel di Siena, la cui parola ultima è attesa nella giornata di oggi, giovedì 22 aprile, e in cui vi è imputato Silvio Berlusconi. Come sottolineato dal quotidiano Il Mattino, il Cavaliere è ancora ricoverato in ospedale, presso il San Raffaele di Milano, e di conseguenza, non potendo presenziare in aula, è quasi certo il nuovo rinvio. A riguardo uno degli avvocati dell’ex presidente del consiglio, Federico Cecconi, ha spiegato: “La situazione non è cambiata da quella rappresentata la settimana scorsa – le parole riportate da Fanpage – Silvio Berlusconi è ancora ospedalizzato, la parola passerà ai medici, sono in attesa dei responsi medici e domani io andrò in udienza e valuteremo di conseguenza come attivarci”.
Il legale del leader di Forza Italia ha rilasciato queste dichiarazioni a margine dell’udienza del processo a Milano Ruby ter, il filone principale dell’indagine, la cui udienza è stata invece rinviata al 28 aprile in quanto Giuseppe Spinelli, ragioniere di Berlusconi, non può testimoniare perchè deve ricevere la seconda dose di vaccino. Di conseguenza la sua deposizione si terrà solo il prossimo mese di maggio.
BERLUSCONI, SLITTA SENTENZA PROCESSO RUBY TER: “ATTENDIAMO I MEDICI”
Cecconi ha poi precisato: “Attendiamo che i medici forniscano degli elementi attualizzati rispetto alla condizione in cui versa”, riferendosi alla salute del presidente del Monza, Silvio Berlusconi. Il Cavaliere risulta essere imputato per corruzione in atti giudiziari assieme a Danilo Mariani; quest’ultimo, pianista che suonava a Villa San Martino, è invece accusato di falsa testimonianza. Secondo l’accusa, Mariani avrebbe ricevuto da Berlusconi 170mila per testimoniare il falso durante il processo. Il dibattimento ha subito numerosi rinvii nell’ultimo anno, prima a causa della pandemia di covid che durante la scorsa primavera aveva bloccato il paese, quindi, a seguito dell’infezione da covid del Cavaliere, e poi, successivamente, per via delle condizioni fisiche dell’imputato non ottimali.