Lite tra Matteo Bassetti e Massimo Galli. Dopo un periodo di tregua, sono tornati ad attaccarsi. A cominciare stavolta è stato il primario della Clinica Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, che ha accusato il direttore di Malattie infettive del Sacco di Milano di lavorare più per sé che per la collettività e criticato gli strali contro le riaperture stabilite dal Governo. «Io lavoro con la mia regione per la mia regione, altri forse lavorano più per sé e meno per i loro ospedali». A proposito delle riaperture, invece, ha spiegato che non viene comunque meno il sistema delle zone e dei colori: «Qualora dovesse esserci la necessità si può intervenire con zone rosse anche a livello provinciale e comunale per bloccare eventuali focolai». Quindi, la nuova stoccata di Bassetti a Galli: «Questo passaggio, però, magari sfugge a chi lavora contro la propria regione».
Il riferimento di Matteo Bassetti è anche alle simpatie politiche del collega, che aveva rivendicato in passato il proprio milieu sessantottino, infatti lo scorso autunno era stato attaccato da Alberto Zangrillo. Quindi, la teoria è che Galli remi contro la Lombardia perché a guida centrodestra.
GALLI VS BASSETTI “NON MI INCHINO A NESSUNO”
La replica di Massimo Galli è già arrivata nella serata dello stesso giorno. «Capirai che soddisfazione», replica quando gli viene riportato il passaggio sulla possibilità di tornare in lockdown in caso di necessità. Ma è il giorno dopo che arriva la replica dura del responsabile di Malattie infettive del Sacco di Milano al professor Matteo Bassetti. A “L’aria che tira”, che aveva raccolto l’attacco di quest’ultimo, ha prima risposto «Anche no, se possibile», quando Myrta Merlino gli ha annunciato che gli avrebbe fatto sentire le parole di Bassetti. «Che interesse potrei avere di lavorare per me? Io sono un anziano professore che ha già fatto la carriera che voleva fare, che non ha altre aspirazioni e che è prossimo alla pensione», ha spiegato Galli. L’infettivologo ha poi attaccato: «Io non ho bisogno di inchinarmi a nessuno. Io non faccio né il nano né la ballerina per nessuno, non voglio dire che altri colleghi lo facciano».
Infine, ha rilanciato la sua critica al governo: «Che Mario Draghi non ne abbia azzeccata una lo hanno scritto i titolisti, sono quelli che sono, esagerano un po’. Ma con questo premier comunque, sul versante sanità, non ho visto una grande impennata di miglioramento».