L’India ha raggiunto il record mondiale di contagi in un giorno, quasi 315mila, una cifra mai toccata da nessun paese al mondo. Il totale delle infezioni è quindi salito a 15.930.965, mentre il numero dei morti da inizio pandemia è di 184.657. Solo due mesi fa il numero dei contagi era sceso così in basso che si parlava già di immunità di gregge, cosa che l’attuale situazione, maturata tra febbraio e aprile, ha completamente ribaltato.
Lasciando da parte le responsabilità delle autorità, che comunque non mancano per il fatto di aver sottovalutato il rischio di una seconda ondata, va detto che dal punto di vista sanitario il gigante asiatico è alle prese con la variante indiana. Sembrava già grave, ma adesso si è riscontrato che è causata da una doppia mutazione: “La stiamo studiando proprio in questi giorni” ci ha detto il professor Massimo Ciccozzi, ordinario di Statistica medica ed epidemiologia nell’Università Campus Biomedico di Roma, “per adesso possiamo dire che una è simile alla variante californiana, l’altra sembra completamente nuova.
Quello che succede è che la prima funziona come interruttore per la seconda, rendendola più contagiosa”. Ma non più letale, ci ha detto ancora Ciccozzi, così come è presto per sapere se questa doppia mutazione provocherà resistenza ai vaccini: “Non lo sappiamo, anche perché in India di vaccini se ne fanno pochi”.
Le risulta che in India sia in atto una doppia mutazione del virus Covid-19?
Sì, ce ne stiamo occupando proprio in questi giorni per capire cosa stia succedendo. La nuova mutazione è riconoscibile dal codice L452R, che è uguale a quello che si riscontra nella variante californiana. L’altra è E484Q, dove la Q ha sostituito la K, che era presente nelle mutazioni brasiliana e sudafricana. Significa che l’acido glutammico viene sostituito dalla glutamina. Queste due mutazioni vanno in coppia.
In che senso?
La prima funziona come interruttore per la seconda, rendendola più contagiosa. Questo sta provocando preoccupazione anche in Gran Bretagna, a causa dei forti contatti che India e Regno Unito hanno da sempre, anche se finora risultano solo 77 casi registrati.
In Italia si sono verificati dei casi?
Abbiamo avuto 4 o 5 casi, sotto l’1%, però è ovvio che va monitorato tutto. In Italia purtroppo è facile che possa entrare di tutto.
In sostanza, la doppia mutazione cosa implica?
Le mutazioni nei virus sono qualcosa di normale. Le tante mutazioni accadute nella Sars-Cov-2 hanno soltanto reso il virus più contagioso, non si registrano casi di maggiore letalità. La letalità non dipende da queste mutazioni. Potrebbe esserci, ma ancora non lo sappiamo, una maggior resistenza alla vaccinazione, perché la resistenza al vaccino la dà la 484, che adesso come abbiamo detto è cambiata da K a Q. Al momento non abbiamo dati dall’India, anche perché là si somministrano pochissime vaccinazioni. Ma con le mutazioni tutto può essere.
La cosa da fare è quindi tenere tutto sotto il massimo monitoraggio, giusto?
Esattamente, siamo al massimo dell’attività proprio per questo.
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