La Ciociara vain onda dalle ore 15.25 di oggi, 25 aprile, su Rete 4. Il film, girato dall’immenso Vittorio De Sica nel 1960, decide ancora una volta di girare e raccontare una pellicola neorealista, avvalendosi quindi di un particolare genere per poter narrare gli orrori della guerra e la drammaticità della sua ripresa. Tra gli attori del cast si possono apprezzare Sophia Loren, Jean-Paul Belmondo, Carlo Ninchi e tanti altri volti decisamente importanti che hanno contribuito in maniera definitiva a dare vita ad un film dai toni drammatici.
La sceneggiatura fu curata, per l’occasione, da Cesare Zavattini, mentre il soggetto è ripreso dall’omonimo romanzo scritto da Alberto Moravia.
La Ciociara, la trama
Il film La Ciociara ruota attorno alle vicende di Cesira, una giovane vedova che nel 1943- e quindi ancora in piena seconda guerra mondiale, decide di scappare da Roma insieme alla figlia Rosetta, per arrivare fino al Basso Lazio, precisamente a Fondi, suo paese d’origine. Nel frattempo, però, decide di affidare il suo negozio a Giovanni, vecchio amico del marito con cui intrattiene una relazione.
Una volta arrivate in questo piccolo paese sperduto della campagna laziale, Cesira fa la conoscenza di Michele, un giovane ragazzo intellettuale con tendenze antifasciste: tra i due, in poco tempo, nascerà un sentimento reciproco; tuttavia, un manipolo di cinque militari tedeschi si servirà di lui per potersi orientare tra le montagne, utilizzandolo quindi come una guida. Inutile dire che le donne non lo rivedranno più fare ritorno.
Una volta giunti gli alleati, Cesira decide di fare ritorno a Roma; tuttavia, durante il viaggio di ritorno, sia Cesira che Rosetta vengono violentate da un gruppo di soldati nordafricani coloniali. Rosetta si chiuderà in un silenzio profondo che Cesira cercherà di scuotere per far sì che possa guarire e riprendersi.
La sera stessa, un camionista raccoglie sia Cesira che Rosetta; una volta venuta a sapere dell’effettiva morte di Michele, fucilato dai tedeschi, sia Cesira che Rosetta si lasciano andare in un pianto liberatorio.