La notizia dell’individuazione del serval nero in Puglia (e non di una pantera, come si ipotizzava da un anno a questa parte) sta facendo letteralmente il giro del web, vista e considerata anche la scarsa conoscenza generale in merito a questo tipo di animale, del quale non si sente parlare diffusamente nella quotidianità. Perlomeno, non alle nostre latitudini, trattandosi di un felino selvatico tipico dell’Africa, più precisamente dell’area della savana.
Quello odierno, peraltro, è il secondo avvistamento negli ultimi due mesi; il 17 febbraio scorso, infatti, gli abitanti del quartiere Loseto (Bari) avevano segnalato la presenza di una pantera tra la vegetazione che circonda l’area abitata. Grazie alle istantanee scattate dall’alto con l’ausilio dei droni, ora si ha un vero e proprio identikit del serval (visto insieme ai suoi cuccioli): stando a quanto riportato da alcune testate giornalistiche locali, avrebbe un peso pari a 15 chilogrammi e sarebbe lungo all’incirca un metro. Peraltro, per l’uomo non vi sarebbero grossi pericoli, dato che i serval tipicamente amano cibarsi di altre prede, quali, nello specifico, uccelli e roditori. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
SERVAL NERO, SVELATO IL MISTERO DELLA PANTERA DELLA PUGLIA
È un serval nero (e non una pantera) il misterioso felino che da settimane si aggira in Puglia, creando non poca apprensione tra gli abitanti e le istituzioni locali. La segnalazione decisiva per l’individuazione dell’animale è giunta proprio da alcuni cittadini, che hanno contattato il 112 affermando di avere notato un felino di grosse dimensioni aggirarsi poco a nord della città di Bari, non troppo distante dal locale aeroporto. Così, le forze dell’ordine hanno raggiunto nel lasso di pochi minuti il luogo indicato dalle persone, scoprendo così che la pantera nera di cui si è tanto parlato e scritto in quest’ultimo anno, altro non era che un serval. Si tratta, nello specifico, di una specie selvatica originaria della Savana, che i carabinieri forestali hanno incontrato in compagnia dei suoi cuccioli (c’è ancora confusione sul numero di questi ultimi: forse tre, forse quattro). La fotografia scattata dall’alto, grazie all’ausilio di un drone, ha spazzato via ogni dubbio, ma non si è riusciti a procedere con la cattura della mamma e dei suoi cucciolotti.
LA PANTERA NERA IN PUGLIA ERA UN SERVAL
Il serval nero, però, non è un animale domestico, anzi: stiamo parlando di una specie protetta, di cui è vietata severamente la messa in commercio, ma non pericolosa per l’uomo. Come dicevamo in precedenza, il felino e i suoi cuccioli, assolutamente innocui per l’essere umano, sono attualmente “a piede libero” e la priorità è quella di catturarli per metterli in sicurezza, prima che qualcuno possa fare loro del male. Parallelamente, proseguirà l’attività di indagine per provare a risalire alle modalità attraverso le quali il serval è riuscito a mettere piede in Puglia, non essendo una specie comune a quelle latitudini. Oltretutto, se non stupisce il fatto che sia riuscito a riprodursi (esiste la possibilità che si accoppi con i gatti), non si spiega invece perché il suo mantello sia di colore nero, decisamente poco comune. Solitamente, e questo lo si evince anche da una semplice ricerca sul web, i serval più comuni hanno una pelliccia maculata e non di un’unica colorazione.