Un ventiseienne ispanico è stato soffocato dalla polizia USA e ha perso la vita esattamente con le stesse modalità attraverso le quali è avvenuto il decesso di George Floyd, la cui morte ha favorito la nascita del movimento Black Lives Matter. L’episodio si è verificato lunedì 19 aprile 2021 ad Alameda, in California e la vittima, Mario Arenales Gonzales, in stato di ebbrezza, è stata dapprima arrestata e poi immobilizzata con la faccia a terra per quasi cinque minuti, salvo poi subire il peso del corpo degli agenti e iniziare a respirare con difficoltà, lamentandosi a gran voce e gridando “Please, don’t do it” (“Per favore, non fatelo”), senza tuttavia ottenere clemenza alcuna.
La scena è stata immortalata dalla bodycam in dotazione agli agenti californiani e sono state rese pubbliche su YouTube. Come riporta Rai News, la polizia era intervenuta “dopo due segnalazioni: la prima indicava Gonzales come l’uomo che aveva rubato due bottiglie di alcolici in uno store; la seconda era partita da un residente che aveva segnalato la presenza di un ubriaco che parlava da solo, vicino a casa sua”.
ISPANICO SOFFOCATO DALLA POLIZIA: “MORTE ASSOLUTAMENTE EVITABILE”
Per quanto concerne le dinamiche che hanno portato alla morte di Gonzales, l’ispanico soffocato dalla polizia, il filmato registrato mostra inizialmente l’uomo parlare confusamente, ma senza urlare, con gli agenti. Questi ultimi, a un certo punto, lo immobilizzano e lo spingono a terra, a faccia in giù. Il ventiseienne fatica a respirare, un poliziotto suggerisce di girarlo sul fianco, ma si sente rispondere da un collega: “Non mi faccio scappare quello che ho preso”. Un agente gli mette poi una gamba sulla schiena, ma un altro glielo vieta, ordinandogli di rimuovere il peso. Nell’audio si sentono distintamente le forze dell’ordine dire “Non stiamo facendo pressione sul petto”, poi però qualcosa non va per il verso giusto: le grida di Gonzales divengono via via più flebili fino a interrompersi del tutto e il ragazzo smette di muoversi. A quel punto, la polizia lo gira e scopre l’assenza di battito cardiaco, tentando subito di procedere con la rianimazione, senza riuscire nell’intento. Gli avvocati della famiglia dell’uomo chiedono giustizia: “La sua morte era assolutamente evitabile. Un ragazzo ubriaco in un parco non può condurre a una condanna a morte”. Intanto, il dipartimento di polizia ha avviato un’indagine interna.