Storie Italiane è tornato ad Avellino per provare a capire qualcosa di più circa l’efferato omicidio di Avellino compiuto da Elena e Giovanni, due giovani che hanno assassinato il padre di lei ma che volevano far fuori tutta la famiglia. L’inviata del programma, Carla Lombardi, ha intervistato alcune amiche di Elena Gioia, che hanno spiegato: “Era un’amica con cui abbiamo condiviso tanto, ma è una cosa un po’ difficile, era cambiata, era parecchio cambiata, non ci ha dato modo di capire cosa stesse succedendo”. Sul ragazzo, Giovanni: “Era molto ambiguo non si fermava mai a parlare, stava molto sulle sue, un po’ strano. Cii ho provato tante volte a dirle di lasciarlo ma lei non si sentiva volere bene da chi lo circondava e ha riportato su di lui tutta la sua sofferenza, magari pensava che senza di lui non sarebbe andata avanti”.
Quindi l’amica ha aggiunto: “E’ stata manipolata da lui? Sono passati giorni e ancora non ci credo, vedendo i messaggi non so cosa pensare, non sarebbe mai arrivata a fare questo, neanche in un sogno, anche perchè al padre voleva un bene immenso anche se litigavano. Giovanni aveva già aggredito il papa di Elena – racconta ancora – era violento anche verso Elena e verso la famiglia, un giorno c’era stato uno schiaffo ma non siamo riuscite ad allontanarlo”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
OMICIDIO AVELLINO, MAMMA GIOVANNI: “BURATTINO DI ELENA. NON ERA SOLO QUELLA NOTTE”
Emergono delle novità in merito al brutale assassinio di Aldo Gioia, il 53enne di Avellino ucciso a coltellate nella tarda serata di venerdì 23 aprile dal fidanzato della figlia Elena, il 23enne Giovanni Limata. Come è noto dalle cronache, stando a quanto emerso da quelle che sono state definite “le chat dell’orrore”, la giovane coppia di fidanzati avrebbe pianificato una vera e propria strage famigliare che avrebbe coinvolto pure altre persone. Tuttavia, Maria Crisci, la madre di Giovanni, non ci sta e nella puntata di oggi di Ore 14, il format di approfondimento condotto da Milo Infante, si è parlato con gli ospiti in studio proprio delle parole della donna che, pur distrutta, nelle ultime ore ha di fatto preso le difese del figlio aggiungendo nel dibattito due nuovi punti.
Nella suddetta intervista concessa al quotidiano ‘il Mattino’, la donna innanzitutto ha sostenuto che Giovanni sia stato manipolato dalla 18enne fidanzata Elena, spiegando che a suo dire il ragazzo era oramai una sorta di burattino nelle mani della ragazza. Non solo: secondo lei non è stato solo Giovanni a compiere il brutale omicidio dato che per la donna non poteva sferrare tutti quei fendenti da solo, insinuando che quella notte il figlio si trovasse in compagnia di altre persone. La figlia? O chi altri? A queste domande non ha potuto rispondere Mario Villani, legale di Giovanni Limata e ospite in collegamento di Infante, lasciando aperta la strada anche dunque all’ipotesi che il 23enne possa non aver agito da solo ma con la complicità di altre persone.
OMICIDIO AVELLINO, LA MAMMA DI GIOVANNI: “NON HA AGITO DA SOLO, ERA IL BURATTINO DI…”
Insomma, secondo Maria Crisci il piano di sterminare la famiglia Gioia sarebbe da attribuire alla fidanzata Elena che, tra l’altro, ma qui si tratta solo di rumors non verificati e sui quali sarebbe giusto mantenere una riserva, secondo alcuni la stessa ragazza avrebbe alle spalle un passato burrascoso. Villani invece ha raccontato che di recente c’è stato il primo incontro in carcere col suo assistito premettendo però che ci sono alcuni aspetti relativi alla dinamica dei fatti di quella notte che non può riferire. “Da parte sua però c’è tutta la disponibilità a fornire gli elementi su cosa è avvenuto quella sera” ha detto l’avvocato che poi, alla domanda del conduttore se Giovanni possa essere stato plagiato, precisa che il suo compito è solo quello di fornire una valutazione a chi dovrà in un secondo momento giudicare.
Insomma, anche se Giovanni Limata è reo confesso dell’omicidio di Aldo Gioia, rimangono tanti punti oscuri sia sul modo in cui il crimine è stato compiuto, sia sulla sua pianificazione e chi ne avrebbe preso parte. Secondo gli inquirenti, il ragazzo sarebbe entrato in casa Gioia grazie alla complicità di Elena che gli avrebbe lasciato la porta aperta per poi simulare un’irruzione da parte dei ladri. La Crisci, nella versione ribadita in modo indiretto anche da Villani, aveva sostenuto che Giovanni non ha agito da solo, ricordando come quella sera sia tornato a casa accompagnato da qualcuno. “Lui era convinto di non aver ucciso nessuno: ora io e mio marito stiamo soffrendo ma non era la nostra famiglia a essere manchevole, non è la nostra famiglia che non ha amore al suo interno” ha chiosato la mamma dell’accoltellatore.