Tirato in ballo dal deputato Claudio Borghi, il professor John Ioannidis è stato intervistato da Piazzapulita in merito ai suoi studi sul lockdown. La scorsa settimana, infatti, il leghista aveva detto che l’epidemiologo aveva dimostrato che i lockdown non solo sono inutili, ma pure dannosi. «Lo abbiamo invitato a venire qui a confrontarsi con gli scienziati. Lui voleva venire, ma la Lega ha detto no, comunque non ha gradito. Dal suo punto di vista, è uno che si sottrae mai al confronto e questo va a suo merito», ha osservato Corrado Formigli prima di trasmettere l’intervista a Ioannidis. «Questa è una semplificazione eccessiva. In quell’articolo dimostriamo che secondo i nostri modelli un lockdown severo non ottiene benefici in più rispetto a misure più blande e meno distruttive, ma sono modelli teorici, è inappropriato dire se funziona o no con certezza. Bisogna leggere con cura l’intero articolo», la spiegazione dell’epidemiologo della Stanford University.
«Noi diciamo che un lockdown forse non dà benefici sostanziali, ma ciò non esclude che possa aver portato qualche beneficio effettivo in qualche luogo». Quindi, John Ioannidis ha precisato di non essere contro le chiusure, «ma per un approccio basato sulle evidenze scientifiche».
“SECONDO MIE STIME NEL MONDO 3 MILIARDI CASI”
Il professor John Ioannidis ha poi parlato della pandemia Covid: «È gravissima e secondo le mie stime ci sono 3 miliardi di persone già infettate dal virus, che ha provocato circa 3 milioni di morti, quindi per un tasso di mortalità dello 0,15%. Ma ci sono profonde differenze a seconda delle classi d’età». A tal proposito, nell’intervista per Piazzapulita, ha fatto l’esempio dell’Italia: «Tra gli anziani è pari al 25%, quindi uno su 4 muore per il Covid. Secondo le mie stime, circa il 50% degli italiani potrebbe essere stato infettato o avere anticorpi per la vaccinazione». Quando però Andrea Casadio gli ha fatto notare che questa stima non torna, ha precisato: «Non abbiamo ancora dati certi, forse siamo ancora lontani da quella soglia». Di sicuro il Covid non è come un’influenza: «Non ha mai avuto un impatto così devastante su un segmento così ristretto della popolazione». Infine, ha suggerito «un tracciamento intensivo» e incontri in spazi aperti.
A seguire il dibattito da casa proprio Claudio Borghi che ha twittato: «E’ bellissimo che se io dico una cosa è scandalo mentre se lo dice @FedericoRampini tutti in studio a #piazzapulita annuiscono pensosi». Non è tardata ad arrivare la replica del programma via Twitter: «Si colleghi con noi, @borghi_claudio! Era invitato, come sa. Siamo pronti ad aprire uno Skype, se vuole». Lui ha ribattuto: «Mannaggia, se mi citate così non vi vedo! Tranquilli però non è giusto che monopolizzi lo studio, verrò altre volte in futuro se mi inviterete».