Secondo l’avvocato difensore di Benno Neumair, il trentenne in carcere il duplice omicidio dei suoi genitori, Peter e Laura Perselli, il giovane sarebbe pentito. Non sarebbe però della stessa idea la sorella Madè, che ha affidato i suoi pensieri ad una straziante lettera aperta destinata proprio a mamma e papà dopo il ritrovamento del corpo di Peter Neumair nelle acque dell’Adige. La conferma che quel cadavere rinvenuto da un ragazzo che passeggiava con il suo cane fosse proprio quello di Peter, ucciso insieme alla moglie il 4 gennaio proprio dal figlio Benno, è giunta nei giorni scorsi dall’avvocato Carlo Bertacchi, legale di Madè. A lei il compito drammatico di procedere con il riconoscimento, dall’orologio che portava al polso. Nella giornata di ieri si è svolta l’autopsia a Trento da parte dello stesso esperto, l’anatomopatologo Dario Raniero che lo scorso febbraio aveva eseguito quella sulla salma di Laura Perselli.
Nella lettera aperta ai genitori, Madè scrive: “Sì potremo, dopo quasi quattro interminabili mesi, iniziare a comprendere un po’ di più di cosa sia accaduto. Potremo avere la possibilità di un rito, un posto sul quale piangere, iniziare a sentire un poco di quella spiritualità andata perduta sotto alle macerie della violenza, delle indagini, dell’incertezza e della paura”. Ma la donna sa bene che il ritrovamento del corpo del padre è solo un tassello dell’immane tragedia familiare.
BENNO NEUMAIR, LA STRAZIANTE LETTERA DELLA SORELLA MADÈ
L’ultima immagine del padre che affiora nella mente di Madè è l’ultima drammatica: “Vedo il suo braccio sotto all’orologio, la pelle rosicchiata da più di cento giorni in tempesta”, scrive nella lettera come riporta Corriere della Sera. Tra le immagini del padre non manca poi un pensiero rivolto al fratello Benno Neumair: “Per chi sta dietro alle sbarre pare sia un sollievo sapere che una delle innumerevoli menzogne, per una volta, quando ormai tutto è perduto, quando ormai tutto è scontato, risulti veritiera”. La donna ha proseguito, senza nascondere la rabbia: “Provo ancora un’ondata di incredulità se penso al Benno che ho visto in video raccontare la sua versione del duplice omicidio, il suo distacco, la sua indifferenza, la sua noia. Nessuna parola di rammarico, di pentimento, né per loro, né per noi. Troppe parole ancora inventate. Arrampicarsi sugli specchi che ormai giacciono in frantumi ai nostri piedi. Applausi”. Madè ha ammesso di essersi accorta di non riuscire a capire pienamente cosa sia un omicidio: “Sto facendo tanta fatica a capire come due esistenze, due anime in mezzo a una vita, possano essere uccise da un momento all’altro dalla persona alla quale volevano il bene che un genitore vuole a un figlio”, ha proseguito, mentre nella sua mente passano i ricordi di una vita di mamma e papà, ai quali ha dedicato le sue ultime parole: “Voi che mi state incominciando a mancare in un modo devastante. Riposate in pace”.