Tiberio Timperi lascia all’improvviso “Uno Mattina in Famiglia” prima di andare in pubblicità e dare la linea al Tg1. Niente di grave per il conduttore, che ha lasciato il timone del programma a Monica Setta, la quale ha dimostrato di trovarsi a suo agio anche senza il partner. Ma cos’è successo a Tiberio Timperi? Lo stesso conduttore ha spiegato il motivo per il quale doveva lasciare il programma mentre era in corso. «È un dovere verso e verso gli altri», ha anticipato svelando poi che doveva sottoporsi alla somministrazione del vaccino anti Covid. Quindi, ha colto l’occasione per spiegare che si è trattata di una vera e propria coincidenza quella per la quale la convocazione è arrivato oggi, 1° maggio. Quindi, ha salutato tutti ed è uscito con la mascherina sul volto: «Se volete, vi potete collegare», ha detto prima di andare via, scherzando.
Su Instagram però ha voluto raccontare la sua esperienza all’hub vaccinale: Tiberio Timperi ha infatti pubblicato un post raccontando com’è andata.
TIBERIO TIMPERI E IL RACCONTO DELLA VACCINAZIONE
Tiberio Timperi ha voluto subito chiarire che non ha saltato affatto la fila: «È arrivato il momento anche per me, a causa di patologie che aprono ai nati nel ’64. Questo per disinnescare chi di professione rimesta nel fango». Il conduttore di “Uno Mattina in Famiglia” si è recato all’Hub di Fiumicino, sottolineando di aver notato indicazioni stradali precise e di aver trovato un’area parcheggio a disposizione. «Tempo di attesa ragionevole. Personale fermo ma gentile. In fila si scherza. Ci si guarda negli occhi. C’è chi scatta il selfie che suggella il momento. Chi confessa timore. Chi esorcizza. Ma si respira aria di solidarietà e moderato ottimismo», ha raccontato Tiberio Timperi. Quindi, ha evidenziato l’aspetto burocratico: i moduli da riempire, ma anche le paure che accompagnano quel momento. Inoltre, ha spiegato di aver ricevuto il vaccino Pfizer. «Poi, tutto si consuma in un istante. Non siamo in Svezia o Svizzera. Siamo in Italia». Quindi, ha ringraziato il generale Figliuolo e chi l’ha scelto, così come la Regione Lazio, il personale sanitario, civile e la Croce Rossa italiana. «Buon primo maggio a tutti ma soprattutto a loro. E penso, senza rimpianti, a Primule e banchi a rotelle».
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