I genitori di Giulio Regeni sono intervenuti nel corso della trasmissione Che tempo che fa per fare il punto sullo sviluppo dell’inchiesta relativa all’omicidio del figlio avvenuto in Egitto. A parlare è stato il padre, Claudio Regeni, il quale ha dichiarato: “Dobbiamo rimanere vigili, non possiamo distrarci, ne va di mezzo la nostra incolumità personale, in quanto si sono permessi di accusarci di esserci impossessati degli effetti personali di Giulio, temiamo nuovi tentativi di depistaggio e di delegittimazione del lavoro d’investigazione fatto finora”. La madre Paola Deffendi ha confessato: “Si è insinuata paura, qualcosa che non avevo prima”. Adesso, ha svelato, anche nei piccoli gesti come attraversare la strada o entrare in casa presta il doppio dell’attenzione rispetto al passato “proprio perché hanno usato certe parole nei nostri confronti”. Ad intervenire è stata anche l’avvocato Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni, che ha commentato quanto accaduto in merito al video di un documentario su Youtube, che lei ha però definito “un filmetto” dal momento che “di scientifico non ha nulla”.
L’avvocato ha spiegato che nei prossimi giorni sarà presentata una querela per diffamazione alla Procura di Roma per quello che viene detto nel documentario: “viene offeso Giulio, i suoi genitori, oltre che la Procura della Repubblica pesantemente”.
GIULIO REGENI, I TIMORI DEI GENITORI E DELL’AVVOCATO
Sul piano dell’inchiesta, ha proseguito l’avvocato della famiglia Regeni, nelle ultime settimane è accaduto qualcosa di molto positivo: “si sono fatti avanti nuovi testimoni, in particolare due persone che erano in un luogo di detenzione, hanno assistito quando Giulio è stato portato nella stanza delle torture, hanno sentito mentre lo interrogavano, l’hanno rivisto riportare indietro, e questo due volte. Hanno sentito mentre gli dicevano ‘Chi ti ha insegnato a resistere così bene alle torture?’ e l’altra, terribile, ‘L’Italia non ti salverà'”. Ciò che ora fa paura all’avvocato Ballerini è la “debolezza della Procura egiziana, del regime”. Da un punto di vista processuale ci sono 4 imputati rinviati a giudizio. “C’è un altro fascicolo di ignoti che si riempirà di nomi e andrà ai vertici delle persone che hanno ordinato di fare tutto il male del mondo su Giulio, loro sanno che la loro impunità ha una scadenza, si comportano come animali feriti, sono disperati e la disperazione in quel Paese porta all’efferatezza, sono capaci di tutto”, ha però proseguito.
La mamma di Giulio Regeni ha chiosato: “L’ambasciatore italiano, Giampaolo Cantini è ancora là, noi lo richiamiamo e con noi tanti lo richiamano. Ricordiamo che a fine estate, primo autunno dovrebbe finire il suo mandato. Col richiamo forse hanno paura di rovinargli la carriera ma non è questo, venga pure a raccontarci che cosa ha fatto e che cosa non fa. L’aspettiamo, e con noi tutto il popolo giallo”.