Asia Argento ospite di Luca Barbareschi a “In barba a tutto“. Il conduttore ha iniziato la conversazione dalla scelta dell’attrice di denunciare Harvey Weinstein lanciando di fatto il movimento MeToo. Da quel momento, chiede Barbareschi, “non credi sia iniziata una devastazione in tutto il mondo?”. Il riferimento del conduttore è ad un certo moralismo che a suo dire vieterebbe di esprimere anche alcune forme d’arte, operando una damnatio memoriae nei confronti di grandi registi del passato. Questa la replica di Asia Argento: “Dei film che si facevano un tempo non si possono più fare. Non mi sono svegliata una mattina e ho parlato, mi ha chiamato un giornalista. Se mi sono sentita usata? Sì, molte volte. Questo messaggio per me era puro. Ora sta forse devastando la creatività nel cinema, perché alcuni film che si facevano alcuni anni fa con una certa libertà sessuale non si possono più fare. Ma cosa c’è di male nella masturbazione? Non ci possono essere allusioni sessuali? A me dà fastidio questo nuovo puritanesimo, non mi ci riconosco e non è quello di cui ho parlato a Cannes quando ho parlato di questa violenza sessuale che ho subito quando ero ragazza, perché un giornalista mi ha chiamato e la mia coscienza mi ha impedito di non dire la verità. Cancel culture? Io ho parlato di uno stupratore, che aveva un modus operandi, cioè un vero criminale che ha fatto questo a più di 100 donne“.
Asia Argento: “Mio padre non avrebbe fatto il video che ha fatto Grillo”
Asia Argento ha poi commentato il video in cui Beppe Grillo difende il figlio Ciro dall’accusa di stupro: “Come lo giudico da padre che prova un dolore simile? Mio padre non avrebbe mai fatto un video del genere: se io fossi stata il figlio di Grillo e avessi fatto una cosa del genere, mio padre sarebbe stato zitto. Tu mi hai presentato come un sex symbol, ma io sono anche altro: sono quella che sta in ciabatte, in pigiama, a leggere a cucinare. Io mi faccio i caz*i miei. Se quello che io penso ha sconvolto per 30 anni i benpensanti, e mi ha donato longevità. Se sono attirata dal fascino del maledetto? Ma proprio per niente! Uno normale? Normale no!“. Barbareschi chiede poi cosa le abbia “regalato” la morte della mamma: “Negli ultimi istanti della sua vita abbiamo risolto il nostro rapporto. Quando ci ha salutato mi ha permesso di essere me stessa. La collega che mi ha dato più fastidio? Ma chi se le inc*la. Non provo invidia, gelosia, non sono neanche ambiziosa“.