Il procuratore generale di Milano Francesca Nanni ha chiesto informazioni al procuratore Francesco Greco in merito al caso dei verbali dell’avvocato Piero Amara sulla presunta “loggia Ungheria”. La procura generale di Milano, dunque, muove un primo passo in merito al caso che sta scuotendo il Consiglio superiore della magistratura (Csm). Il pg potrebbe poi eventualmente riferire al procuratore generale della Cassazione in vista di una possibile azione disciplinare. «Non ci sono tempi per la consegna della relazione», fa sapere il pg Nanni all’AdnKronos. Ma si apprende anche che avrebbe deciso di acquisire informazioni sulla vicenda a fronte del suo “potere di vigilanza” sull’attività dei procuratori in merito ad aspetti particolarmente delicati. Nel frattempo, il procuratore di Brescia Francesco Prete ha aperto un fascicolo per indagare su quanto accaduto nella procura milanese, dove il pm Paolo Storari si è rivolto all’allora consigliere del Csm Piercamillo Davigo per denunciare l’immobilismo rispetto alle dichiarazioni rese da Amara. Al momento non è chiaro se il fascicolo contenga il nome di qualche indagati. L’obiettivo della procura di Brescia, secondo quanto riportato da Rai News, è di individuare eventuali responsabilità penali in capo ai magistrati milanesi, invece al Csm spetta il compito di valutare eventuali illeciti disciplinari.
CAOS PROCURE E CSM, MARTA CARTABIA SEGUE VICENDA
L’ex consigliere del Csm Piercamillo Davigo invece è atteso domani a Roma come teste nell’ambito dell’indagine in cui Marcella Contrafatto, sua segretaria fino a quando non è andato in pensione, è accusata di aver diffuso in maniera anonima ad alcuni giornali i verbali secretavi degli interrogatori resi tra dicembre 2019 e gennaio 2020 dall’avvocato Piero Amara ai pm di Milano in merito alla presunta “loggia Ungheria”. Davigo, dunque, sarà sentito come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta che vede l’impiegata, ora sospesa, indagata per calunnia visto che i verbali erano accompagnati da una lettera in cui accusava di inerzia i vertici della procura milanese. Intanto la ministra della Giustizia Marta Cartabia segue con attenzione gli sviluppi dell’intera vicenda. Secondo fonti di via Arenula, citate da Rai New, ieri sera c’è stata una telefonata tra la ministra e il procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi con cui è stato fatto il punto della situazione. Inoltre, si è convenuto di valutare iniziative disciplinari. Sono diverse le procure a lavoro. Infine, Piero Amara ha ricevuto la notifica di conclusione delle indagini di un’inchiesta che non è legata all’indagine sulla presunta loggia Ungheria. È accusato in questo caso di concorso in millantato credito e traffico di influenze illecite per la consegna di 30mila euro all’ex funzionario dell’Aisi Francesco Sarcina come presunto prezzo della mediazione illecita.