Due sono le parole chiave per il futuro dell’agroalimentare italiano: sostenibilità e digitalizzazione. L’indicazione arriva dal report Future of Food, nel quale Deloitte illustra trend di mercato e opportunità di crescita per le realtà dell’agribusiness, un comparto che nel 2019 ha generato complessivamente il 4,1% del valore aggiunto nazionale. E che vede l’Italia al primo posto in Europa sempre per valore aggiunto e al terzo posto per valore della produzione.
Secondo la società di consulenza, il ripensamento delle strategie del settore in direzione green passerà innanzitutto per l’innovazione, spinta tanto da fattori endogeni, come l’impegno testimoniato dalle azioni per mitigare l’impatto ambientale implementate già dal 2018 da quasi sette imprese alimentari su dieci (dati Istat), quanto da fattori esogeni, come la preferenza per i prodotti locali espressa dal 43% dei consumatori, anche a fronte di prezzi più alti.
A guidare invece la trasformazione del settore in senso digitale – sostiene il Report di Deloitte – sarà la diffusione di tecnologie avanzate: l’IoT, ovvero l’internet delle cose che consente l’interconnessione degli oggetti intelligenti attraverso la rete, potrà valorizzare la tracciabilità dei prodotti e la collaborazione tra operatori della filiera; la blockchain, la tecnologia che, sfruttando le caratteristiche della rete informatica, consente di condividere dati e informazioni in maniera aperta e distribuita senza la necessità di un’entità centrale di controllo e verifica, ridurrà le asimmetrie informative migliorando l’operatività delle aziende; l’Intelligenza Artificiale introdurrà automazione e logiche predittive nei processi del settore.
Sostenibilità economica
L’analisi di Deloitte punta insomma il dito diritto verso sostenibilità e digitalizzazione, due capisaldi, sui quali l’intero sistema agroalimentare dovrà fare leva per progettare la sua evoluzione. “La pandemia – affermano Franco Chiavazza, Agribusiness Subsector Leader di Deloitte Italia, ed Eugenio Puddu, Consumer Products Sector Leader di Deloitte Italia – ha reso ancora più urgente affrontare queste due priorità di sviluppo del settore. È quindi fondamentale accelerare la trasformazione nelle imprese in questa direzione, mettendo a sistema aziende e filiere con soluzioni green e digitali che daranno forma al futuro di tutto il comparto”.
Tracciata dunque la direzione, il nodo critico sarà quello dell’aspetto economico. “In questo scenario – spiega Puddu – diventa essenziale allocare risorse necessarie per rafforzare il valore del comparto, facendo leva su iniziative capaci di stimolare la competitività, sia a livello nazionale sia europeo, e dando priorità all’innovazione e agli investimenti strategici che possono portare benefici”.
Proprio in questa prospettiva si muovono del resto anche le politiche dei Governi europei e dell’Ue. “Il Piano comunitario e la sua possibile declinazione sul campo – continua Puddu – individua tra le missioni fondamentali proprio gli aspetti di sostenibilità e transizione verso un’economia circolare così come di digitalizzazione e innovazione digitale. È dunque necessario cogliere le opportunità dei piani nazionali e comunitari per realizzare interventi strategici che consentano al comparto di crescere nel prossimo futuro”.
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