RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI PROIETTI
Secondo Domenico Proietti, “la proposta del Presidente dell’Inps di corrispondere la pensione in due tranche, a 62 anni la quota contributiva e a 67 quella retributiva, è estemporanea e fuori da ogni realtà. È un esercizio di fantasia sulle spalle dei futuri pensionati e sarebbe l’ennesima ingiustizia inflitta ai lavoratori italiani. Tridico poi sbaglia quando paragona la riforma Dini alla Legge Fornero. La riforma Dini, alla cui definizione il Sindacato diede un contributo rilevantissimo, si fondava proprio sulla flessibilità, mentre la Legge Fornero non fu una riforma ma una gigantesca operazione di cassa”. Dal Segretario confederale della Uil arriva quindi l’invito a Tridico “a concentrare il suo impegno per il pieno ed efficiente funzionamento dell’Inps”, lasciando a Governo e Parlamento le scelte sui temi di riforma pensioni.
IL RAVVIO DELLA COMMISSIONE SUI LAVORI GRAVOSI
Insieme al Segretario generale della Uilp Carmelo Barbagallo, Proietti saluta positivamente il riavvio della Commissione sui lavori gravosi. I due avvertono però che sarebbe “fuori strada chi pensasse che l’introduzione di una Ape sociale ampliata, rafforzata e resa strutturale possa risolvere lo scalone che si verrà a creare con la fine di Quota 100”. Per i due sindacalisti, occorre “arrivare a una diffusa flessibilità di accesso alla pensione, intorno ai 62 anni o 41 anni di contributi. Una flessibilità pensionistica che sarà utilissima anche per le ristrutturazioni aziendali che probabilmente si determineranno dopo la fine della pandemia”. Anche per questo la Uil ha presentato al Governo delle proposte insieme a Cgil e Cisl.