«Se avessi condotto io il Concertone del Primo Maggio avrei spento le telecamere a Fedez durante il suo discorso. Per querelarlo è troppo tardi, equivarrebbe solo fargli il doppio della pubblicità»: tranchant Pippo Baudo su uno dei temi più caldi degli ultimi giorni. Il celebre conduttore, intervenuto all’Adnkronos, ha affermato che il rapper ha esagerato: aveva la possibilità di fare spettacolo, ma ha deciso di fare di tutto per essere protagonista.
Per Pippo Baudo l’artista ha commesso un errore a fare quel discorso sul ddl Zan in una sede – quella della Rai – che non era la sua. Lo storico presentatore ha poi parlato delle colpe della tv di Stato: «L’errore che ha commesso la Rai è stato quello di non dire semplicemente che quel palcoscenico era il suo e a lei competeva l’autorizzazione. Chiedere il testo dell’intervento di Fedez è stato senza dubbio corretto. Se tu vieni a casa mia e io ti ricevo nel mio salotto, io voglio sapere cosa ci vieni a fare».
PIPPO BAUDO: “DDL ZAN É UN RADDOPPIO”
Nel corso della sua intervista all’agenzia di stampa, Pippo Baudo ha sottolineato che Fedez ha toccato argomenti complicati e che non si può utilizzare la tv pubblica in maniera così indiscriminata, considerando le possibili ripercussioni «divisive». Soffermandosi sul ddl Zan, il conduttore ha spiegato che quanto si prefigge è già previsto nella Costituzione, divenendo così solo un raddoppio: «Abbiamo fra le più belle carte costituzionali del mondo. E’ inutile aggiungere un’altra legge che confonde le cose. La nostra Costituzione è perfetta ed è garantista al massimo. Il Ddl Zan è la complicazione delle cose semplici. La vita che facciamo e, in particolare, la vita che conduciamo in Italia, ci ha dato tutte le marce che ci servono per vivere tutti insieme con tutte le diversità e le mentalità che si possono avere».