Non tutte le varianti del covid sono negative. Lo ha spiegato senza troppi giri di parole il professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e membro dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria, che intervistato dai microfoni dell’agenzia Adnkronos Salute ha detto: “Tutti parlano delle varianti Covid come negative, ma possono esserci anche quelle benigne e sono molte. E’ un modo che ha il virus di mutare”.
“Finora – ha proseguito – abbiamo osservato e studiato quelle maggiormente contagiose e più aggressive come la variante inglese. Ma ad oggi i vaccini a mRna funzionano, per questo non comprendo molto chi, spesso senza conoscenze approfondite, da tempo specula e terrorizza sulle varianti“. Bassetti ha quindi citato il professor Vaia, direttore dell’ospedale Spallanzani: “Sono d’accordo con quanto emerso dallo studio dello Spallanzani e con la riflessione del direttore Vaia: non tutte le mutazioni peggiorano la situazione”.
BASSETTI: “NON TUTTE VARIANTI COVID NEGATIVE”, GLI FA ECO VAIA
Proprio Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, è stato intervistato sulle varianti del covi dai microfoni del quotidiano romano Il Messaggero, sposando di fatto la tesi di Bassetti: “Non tutte le mutazioni peggiorano la situazione. Anzi. Ne abbiamo appena tracciate alcune ‘benigne’ tra gli indiani rientrati: è un ceppo meno grave di quello prevalente nel nostro Paese”. Quindi il medico ha ricordato come il nemico non siano le varianti quanto il virus: “Il nemico è il virus, non le varianti. Le mutazioni ci aiutano a capire come avere strumenti sempre adatti a fronteggiare la pandemia. Ma non ci devono spaventare”.
E ancora: “Tra gli indiani abbiamo scoperto, col nostro sequenzimetro, alcune mutazioni ‘benigne, meno gravi dal punto di vista della contagiosità e della patogenicità. Questo è positivo, significa che il virus può mutare in forme meno invalidanti”. Ancora una volta tesi differenti fra addetti ai lavori, fra chi è terrorizzato dalle varianti del covid per cui è necessario vaccinare il prima possibile, e chi invece cerca di vedere il classico “bicchiere mezzo pieno”, come appunto Bassetti e Vaia.