Sono decisamente inquietanti le chat emerse in queste giorni scambiate fra un 19enne suicidatosi di recente a Roma ingerendo nitrito di sodio, e un “consulente di morte”, così come lo definisce Il Messaggero. Quest’ultimo ha accompagnato il ragazzo fino all’ultimo gesto, senza farlo esitare un attimo e vantandosi quando non aveva chiamato la polizia per un’altra ragazza che aveva tentato di farla finita in quanto «bisognava rispettare la sua scelta». Il fatto è avvenuto lo scorso 13 febbraio 2021, quando il ragazzo ha ingerito un cocktail letale che purtroppo sta spopolando in rete in questi ultimi mesi, e che ha ucciso altri due giovani: uno a Bassano il 26 aprile, e un altro a Termini il 9 dicembre 2020. Nella chat incriminata, iniziata il 18 novembre, Paolo, nome di fantasia della vittima, manda le foto del nitrito di sodio al suo interlocutore, assieme ad un’altra sostanza che dovrebbe permettergli di assorbire meglio il veleno. «Questa combinazione – replica il ‘consulente’ – l’hanno già usata diverse persone in Gran Bretagna. Ma dal momento che con questo mix di sostanze ci hanno riprovato, evidentemente non ha funzionato bene». Quindi lo stesso gli scrive: «un regime di 48 ore prima (con l’ utilizzo di una serie di sostanze) è molto raccomandato».
I due parlottano ancora un po’, poi basta fino al 12 febbraio 2020, quando Paolo ricontatta lo sconosciuto: «ti devo chiedere qualcosa rispetto all’utilizzo di un prodotto prima del nitrito di sodio», «perché così urgente?», la replica, al che il 19enne risponde: «Perché vado stasera». Il consulente non cerca di farlo desistere, rispondendo con un «Davvero?». I due iniziano a parlare di altri tentativi di suicidi di persone che sembrano conoscere: «Lo sai che hanno chiamato la polizia per Kuo?». «Penso che abbiano fatto la cosa giusta – sottolinea Paolo – lui non voleva morire ma era solo fuori di testa, so che chiamare la polizia non è una cosa buona. Ma in quel caso lo giustifico». Il consulente replica «E allora dove è la libertà di prendere le scelte sulla propria vita? Io avrei potuto chiamare la polizia per Michelle e non l’ ho fatto».
19ENNE SUICIDA CON NITRITO DI SODIO: SI INDAGA PER ISTIGAZIONE AL SUICIDIO
«Ma lei – aggiunge Paolo – aveva un piano ed era sicura di quello che stava facendo, Kuo non aveva un piano ed era solo fuori di testa. Penso che questo faccia una grande differenza se sei impulsivo o se sei sicuro di quello che stai facendo». Quando sta per arrivare il momento il consulente scrive: «Sarò triste quando te ne andrai, se hai qualche domanda io sono qui», e Paolo allora gli chiede «posso mangiare un pezzo di cioccolato prima? Solo un pezzo. Ho deciso di adottare il metodo rapido delle otto ore prima». Quindi l’interlocutore, con estrema calma «con tutta quella sostanza che hai ingerito prima non vomiterai, non preoccuparti. Ti è rimasta qualche pillola per rilassarti?». La chat si conclude con un «Grazie amico» di Paolo e una risposta «Ehi sta succedendo qualche cosa?», ma il 19enne non risponderà più perchè è morto. Gli inquirenti hanno rivolto ovviamente attenzione a queste chat ma anche ai forum, i cosiddetti “forum della morte”, dove i ragazzi trovano le prime informazioni per togliersi la vita. La procura ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio.