“Che me ne importa dei rivoluzionari, sto diventando un conservatore, ci tengo alle buone maniere“. Sono le parole di Slavoj Zizek, il filosofo più in voga del momento, l’intellettuale anti-sistema, demolitore dell’ordine liberale-capitalista idolatrato alla stregua di un guru, che ama definirsi un “moderato“. Ad intervistarlo “La Repubblica”, le sue riflessioni non possono non partire dalla pandemia: “Credo che la normalità come la conoscevamo non tornerà, che dovremo reinventarne una nuova. Sono i danni psichici che mi preoccupano, qui nelle strade c’è più violenza, le cliniche psichiatriche sono piene, aumentano i suicidi dei giovani. Le vecchie abitudini stanno saltando, per questo sto diventando un po’ conservatore. Abbiamo bisogno di regole. Imposte dall’alto? Non penso all’intervento dello Stato ma all’educazione, alle regole di convivenza giornaliera. Siamo sempre più promiscui, più deboli, inseguiamo passioni momentanee e dimentichiamo l’amore vero per accontentarci di surrogati virtuali. Sono stanco di chat, video conferenze, telefonate. Paradossalmente la pandemia mi ha fatto prendere coscienza che a mancarmi è la solitudine“.
SLAVOJ ZIZEK: “OGGI IL VERO AZZARDO E’ IL MATRIMONIO”
Slavoj Zizek dice la sua anche su un tema spinoso come il matrimonio: “Siamo arrivati al paradosso che se vai dallo psicologo e gli racconti che stai solo col tuo partner, ti senti dire che la tua è una fissazione patologica, che in te c’ è qualcosa che non va. Alla promiscuità, che è diventata naturale, preferisco la sicurezza burocratica del matrimonio. Se mi sono sposato quattro volte è perché ogni volta accetto di impegnarmi. Oggi il vero azzardo è il matrimonio, non la trasgressione. Non abbiamo bisogno di rivoluzioni ma di cose normali. Il grande produttore Sam Goldwin dopo essere stato accusato di fare film pieni di vecchi cliché scrisse ai suoi collaboratori che bisognava cercare “nuovi” cliché. Aveva ragione“. Zizek sembra rivalutare anche la figura di Giuda in quanto traditore: “Ha mai visto la serie tv Homeland? Claire Danes interpreta un agente segreto che combatte il terrorismo. A un certo punto intreccia una relazione con una spia russa ma alla fine la tradisce rivelando informazioni segrete alla Cia. Lo trovo stupendo, l’ amore autentico non è apertura totale ma rispetto delle distanze, una forma di infedeltà. Diffido di chi dice “siamo diventati una cosa sola”. Quello non è amore è cannibalismo emotivo“.
SLAVOJ ZIZEK: “TRUMP UN VOLGARE RIVOLUZIONARIO? SANDERS INCARNA LO SPIRITO DEL PRESENTE”
E’ a Donald Trump, però, che Zizek riserva le bordate più importanti: “Se abbiamo oggi bisogno di un’utopia rivolta verso il passato? Di rituali quotidiani dimenticati, di educazione (abbiamo bisogno, ndr). Donald Trump ha volgarizzato la vita di tutti i giorni. Non è affatto un conservatore, è paradossalmente un postmoderno: rompe le regole, dice bugie, usa l’ironia a sproposito. È un volgare rivoluzionario. La sinistra invece dovrebbe diventare la voce di una maggioranza “morale”. L’immagine simbolica può essere quella di Bernie Sanders durante la cerimonia del giuramento di Biden“. Il riferimento è alla foto che ritrae il senatore del Vermont leader dell’ala radicale del Partito Democratico a stelle e strisce seduto in disparte con indosso delle muffole: una foto diventata virale. Zizek la descrive come “un momento sublime. Lui sì che è un rappresentante autentico della sinistra. Quando Hegel vide Napoleone a cavallo nelle strade di Jena dopo la battaglia, scrisse di aver riconosciuto nella sua figura il weltgeist, lo spirito del mondo. Ecco, Sanders in quel momento incarnava lo spirito del presente“. Curioso il siparietto con l’intervistatrice alla fine del colloquio. Alla domanda, se non crede di aver esagerato con i paradossi, Zizek replica: “Sono stato molto confuso. Mi aiuti, sia cattiva, manipoli le mie parole come vuole“.