Il commissario per l’emergenza Covid, il Generale Figliuolo, è stato intervistato ieri sera in collegamento con il programma di Rete 4, Dritto e Rovescio, condotto da Del Debbi. Tanti gli argomenti trattati dal comandante logistico dell’esercito italiano, a cominciare dalla possibilità di aumentare il numero di dosi di vaccini giornaliere somministrate, così come spiegato dallo stesso pochi giorni fa: “Più di 500mila vaccinazioni? E’ stato raggiunto questo traguardo e bisogna tenerlo in maniera costante. Settimana scorsa abbiamo fatto 3.2 milioni di dosi, più di 400mila al giorno. Per questo mese avremo 17 milioni di vaccini, ci potrebbero comunque essere punti morti ed avere un calo, ma a giugno si potrebbe incrementare quando avremo più vaccini. In questo mese dobbiamo tenere costante la macchina organizzativa poi a giugno quando arriveranno sui 23/24 milioni di dosi la capacità sarà pronta per poter inoculare tutto ciò che sarà possibile fare. Sono confidente perchè fino ad ora abbiamo fatto il 90% medio di somministrazioni”.
Il generale Figliuolo ha tastato l’umore della gente in questi mesi, e ha visto numerose persone fiduciose: “La cosa che mi ha dato più soddisfazione? Il sorriso della gente – prosegue il comandante – questo grande gioco di squadra. In Italia non abbiamo bisogno di niente, abbiamo infrastrutture, medici e operatori che stanno facendo un lavoro straordinario e abbiamo associazionismo e mondo volontariato, e quando si fa squadra si vince, anche i privati che mettono a disposizione enti, fiere. Le persone mi dicono che si sentono protette e coccolate – ha proseguito – e si sentono a casa e questo è la cosa più bella che si possa sentire”.
FIGLIUOLO: “QUANDO SONO ARRIVATO DUE MESI MI SONO SUBITO MESSO AL LAVORO”
Sulla situazione trovata al suo arrivo, due mesi fa, in sostituzione al precedente Commissario per l’emergenza covid, Domenico Arcuri: “Quando sono arrivato due mesi fa il mio primo pensiero è stato elaborare un piano mettendo a disposizione la mia esperienza, la scienza e l’organizzazione. Io sono un fanatico e ossessivo cultore del controllo, tutto ciò che si fa va controllato nei minimi dettagli, quindi due sono le variabili principali per un piano vaccinale: afflusso e distribuzione, nonchè la somministrazione. Inizialmente abbiamo lavorato sulla somministrazione, aumentando la capacità, siamo passati da circa 1.400 a 2.500 centri vaccinali. C’è stato poi un coinvolgimento di altri soggetti, regioni, province autonome, ministero salute e ministero affari regionali, impegno molto forte di esercito e protezione civile”, Fra questi anche gli alpini: “Quando c’è da lavorare – spiega lui che ne è un esponente di prestigio da anni – ci sono sempre”.