Non credo di esagerare se definisco la situazione attuale un’emergenza nell’emergenza. Infatti, alla solita emergenza di chi si trova in una condizione di sovraindebitamento, si sta affiancando quella nuova discendente da tutte le problematiche che derivano dal Covid-19 per famiglie, imprenditori e professionisti.
Si tratta di una situazione difficile e complessa che sta mettendo a dura prova il tessuto produttivo del nostro Paese e l’operatività delle imprese, con un’inevitabile ripercussione sull’intero sistema economico e sulla realtà sociale non solo degli imprenditori e dei professionisti, ma anche dei dipendenti e delle loro famiglie.
Un numero crescente di persone è sopraffatto da debiti che a causa di eventi sopravvenuti sono nettamente maggiori rispetto al reddito disponibile: la perdita del lavoro, le spese conseguenti a una separazione coniugale o un divorzio o le spese mediche per malattie prolungate possono mettere a dura prova le finanze di famiglie, professionisti e piccole imprese. Tale situazione spesso induce a fare ricorso a prestiti, finanziamenti, cessioni del quinto e, ciononostante, a trovarsi nella condizione di non poter pagare i fornitori, le tasse e le rate del mutuo, il tutto con ulteriore aggravio dell’esposizione debitoria e spesso con il ricorso purtroppo anche all’utilizzo di strumenti poco chiari o, a volte, addirittura illegali, come l’usura. Basti pensare che secondo i dati dell’ufficio studi di Confcommercio nel settore del commercio non alimentare nel corso del 2020 sono uscite dal mercato oltre 240.000 imprese.
I lavoratori autonomi hanno subito ripercussioni non meno gravi: si stima che circa 200.000 professionisti siano stati costretti a chiudere la loro attività. Vi è però uno strumento in grado di ridare speranza a coloro che versano in tali condizioni economiche disastrose. La legge 3 del 2012, meglio nota, con linguaggio giornalistico, come “legge salva suicidi”, è stata di recente modificata e potenziata. La legge rappresenta un segno tangibile e concreto di sostegno alle imprese e ai cittadini da parte delle istituzioni. E, in effetti, tale legge rappresenta un’opportunità importante di restart per imprese e cittadini.
Allo stesso tempo, la legge costituisce un’importante fonte di introiti per molti professionisti impegnati nello svolgimento delle complesse procedure previste dalla legge. Ciò rappresenta un problema per la concreta attuazione della legge a causa dei costi abbastanza elevati dovuti ai professionisti. Costi che risultano, per ovvi motivi, difficilmente sostenibili dal sovraindebitato. Non è raro il caso di chi ha avuto difficoltà ad attivare gli strumenti di intervento a sua disposizione a causa dei costi di attivazione necessari.
Una buona pratica, in questo contesto, è fornita dalla Regione Lombardia che nel 2020 ha offerto supporto alle piccole e medie imprese con sede operativa nel territorio regionale per accedere alle procedure di composizione della crisi di sovraindebitamento. Con l’obiettivo di supportare le imprese intenzionate a ricorrere all’esdebitazione ha erogato dei voucher di 4.000 euro a copertura delle spese di apertura della pratica e di predisposizione di una prima valutazione tecnico economica validata presso un Organismo di composizione della crisi accreditato in Lombardia.
Sarebbe auspicabile che questa forma d’intervento o altre simili fossero estese anche ad altre regioni e, da campana, non posso che auspicare che la Regione Campania la attivi in un’ottica di vicinanza tangibile nei confronti dei cittadini e delle imprese che versano in una situazione di difficoltà.
Inoltre, sono convinta che sia necessaria una campagna di informazione capillare fra le imprese e i cittadini per metterli a conoscenza di questa opportunità. Per favorire la diffusione dell’istituto sarebbe anche opportuno che le istituzioni regionali e locali, come i Comuni, facessero rete con i professionisti, istituendo nuovi Organismi di ricomposizione delle crisi e mettendo così in contatto i cittadini che ne hanno bisogno con i professionisti che potrebbero sostenerli nell’implementazione delle relative procedure. Si usa dire che se le formiche si mettono d’accordo e collaborano tra loro possono spostare un elefante. Allora il mio augurio è quello di vedere sempre più professionisti collaborare tra loro e con le istituzioni locali con il grande obiettivo di salvare sempre più imprese, più consumatori e professionisti dal terribile grande mostro del sovraindebitamento.