Anche Giampiero Mughini si è espresso a “Stasera Italia Weekend” sul tema dei migranti e delle riforme. Il giornalista e scrittore però è partito dal caso Gregoretti, quindi dal proscioglimento di Matteo Salvini, che non andrà a processo. «Sono contentissimo che Salvini sia stato prosciolto da quella che è un’accusa politica. Lui e tutto il governo hanno fatto una politica con cui si può essere d’accordo o meno, ma i tribunali non c’entrano». Invece sull’immigrazione ha spiegato: «La situazione è grave, è facile parlare qui, io seduto nel mio studio in un quartiere tranquillo di Roma, ma io penso che Lampedusa sia come luogo fisico l’inferno su questa Terra». Mughini ha usato parole forti per rendere l’idea dell’emergenza: «È pazzesco che sia l’Italia lo sfogatoio della tragedia di un continente, di proporzioni epiche. È ingiusto che a fare da sfogatoio di questa tragedia, da destinazione di centinaia di migliaia di persone che fuggono la fame, la guerra e l’obbrobrio delle lotte tribali sia Lampedusa e altri quattro isolotti italiani».
MUGHINI SU RIAPERTURE “CAUTELA NON È SOLO RETORICA”
Ma Giampiero Mughini ha parlato anche delle riaperture, in particolare del dibattito all’interno della maggioranza. «Draghi da uomo intelligente sa che bisogna mettere d’accordo due esigenze molto diverse ed entrambe legittime». Ma ha voluto fare un appunto a “Stasera Italia Weekend”: «La cautela non è solo una parola retorica, come mi pare intenda il mio amico Pietro Senaldi. La cautela è qualcosa che ci ha aiutato, eccome. Poi gli assembramenti sono tanti, però se ce ne fossero ancora di più non sarebbe così tanto buono». Quel che lo lascia esterrefatto è altro. «Uno che si è vaccinato, come nel caso mio che non ha importanza, gli cambia qualcosa? Leggevo sul giornale, mi pare, La Stampa, con quattro esperti autorevolissimi, di cui due sostenevano una cosa, gli altri quella opposta». Questo lo preoccupa: «Se su cose del genere ci sono opinioni ci sono opinioni talmente contrastanti, non sui social ma da parte di scienziati, capisci in quale parapiglia ci troviamo?».