Renato Pozzetto, uno dei più apprezzati attori italiani di sempre, è intervenuto nelle scorse ore in qualità di ospite a “Da noi a ruota libera”, trasmissione della domenica pomeriggio di Rai Uno condotta da Francesca Fialdini. L’artista ha raccontato il suo primo incontro con Cochi, con cui ha dato vita a uno storico duo comico: “Io e Cochi ci siamo incontrati per la prima volta a Gemonio, mentre fuggivamo dai bombardamenti che avevano colpito sia casa sua, che casa mia. Siamo scappati lì. Io avevo due anni, lui qualche mese di meno. Io sono rimasto là fino a guerra finita, lui forse se n’è andato prima, ma trascorrevamo in quel luogo le nostre vacanze e ci rincontravamo. La nostra è stata più che un’amicizia: la stampa ci ha ricamato un po’, ma lui è un vero amico”.
La comicità di Cochi e Renato, fatta di modi di dire e slang, ha permesso anche a un’altra persona di avere successo, Massimo Boldi. Quest’ultimo ha inviato un videomessaggio a Pozzetto: “Ci tengo a dire che tu sei stato proprio il personaggio che tanti anni fa mi ha dato il coraggio e la voglia di incominciare questa professione – ha asserito Boldi –. La mia carriera ha preso il via grazie a te, a Cochi, a Jannacci. Gli anni passano, ma noi siamo ancora qui e stiamo alla grande. Ciao, bella gioia!”.
RENATO POZZETTO: DAL CABARET ALLA TV
Renato Pozzetto nel corso della sua ospitata a “Da noi a ruota libera” ha fatto poi riferimento a Gloria Guida e, anch’essa, al pari di Boldi, gli ha inviato un videomessaggio, di cui riportiamo il contenuto testuale: “Sono molto legata a Renato Pozzetto, abbiamo fatto insieme due film. È sempre stato molto carino, serio, generoso, doti rare in questo ambiente. Ci mettevamo spesso a tavolino a provare situazioni comiche e gag”. Pozzetto ha ricordato che lui e gli artisti della sua epoca sono stati “catapultati dal cabaret alla televisione, ma nella nostra testa è rimasto il modo di arrangiarsi. Del resto, il pubblico nei locali in cui ci esibivamo, spesso si sedeva direttamente per terra”. Infine, alcune considerazioni sulla sua carriera: “Ho traslato nei film il mio modo di affrontare la vita e mi è piaciuto nel corso della mia esistenza incontrare gli uomini, la gente. Quando dicevo ‘eh la Madonna!’ era un linguaggio tipico del muratore che si dà una martellata. L’origine di ‘Taaac’? L’ho imparato da un ragazzo che frequentava il Derby e lo usava mentre raccontava cose stupide”.