Elisabetta Cipollone a Nuovi Eroi, il programma che racconta la storia di cittadini insigniti dal Presidente Mattarella con l’Ordine al Merito della Repubblica. Tra i protagonisti della puntata di giovedì 20 maggio 2021 c’è anche Elisabetta, una madre che nel 2011 ha visto morire il figlio Andrea vittima di un pirata della strada. Una storia di grande dolore che Elisabetta ha trasformato nel tempo in coraggio e forza per aiutare gli altri genitori.
Per questo motivo la donna è stata insignita dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana con la seguente motivazione: “la solidarietà che avete manifestato non è soltanto altruismo. È invece – appunto – sentirsi parte di una comunità. E praticarla rende i cittadini protagonisti e costruttori della società. La spinta egoista va in direzione dello star bene da soli. Invece il senso di solidarietà porta a sostenersi reciprocamente, all’avere bisogno degli altri per condividere speranze e difficoltà, e per camminare insieme, come nella convivenza è indispensabile”.
Elisabetta Cipollone, la storia del figlio Andrea
Elisabetta Cipollone e la morte del figlio Andrea. La donna, ospite del programma “A sua immagine” ha raccontato la triste vicenda del figlio: “mio figlio aveva un cuore grande e pensava a questa bella opera sulle pagine del suo diario. Era un ragazzo splendido e pensava agli altri”. Un racconto sofferto quello di Elisabetta premiata come ufficiale dell’ordine al merito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La donna ha ricordato i viaggi in Africa fatti col figlio Andrea: “siamo stati insieme due volte in Africa e vedendo la povertà estrema in cui vivono migliaia di persone, Andrea chiedeva il perché. Tra i vari motivi, rispondevamo che la mancanza d’acqua, la siccità e le difficoltà nelle coltivazioni erano la causa di tanta sofferenza. Per questo avrebbe voluto costruire un pozzo”.
Un desiderio che la madre ha realizzato anni dopo partecipando ad una iniziava meravigliosa: quella di promuovere il diritto all’acqua pulita in aree colpite duramente da carestia e siccità in paesi come l’Etiopia e l’Eritrea. La morte del figlio ha sicuramente cambiato per sempre la sua vita come ha scritto proprio la donna: “sono una mamma che ha perso metà del suo cuore in un gelido pomeriggio di quasi dieci anni fa. L’ho seppellito lì, insieme ad Andrea, sotto qualche manciata di terra. Vittime noi, privati del suo amore, Vittima lui, portato via dalla scelleratezza umana di chi non rispetta la vita con il suo valore inestimabile, con la propria preziosissima unicità. Sono una mamma che da quel preciso e dolorosissimo momento ha dovuto compiere la scelta più difficile ed affrontare la sfida più ardua: tentar di vivere”.