Il numero uno del Css, il Consiglio Superiore della Sanità, nonché coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Franco Locatelli, è convinto che si dovrà sostenere una terza dose del vaccino anti covid, anche se al momento non è possibile fare delle stime certe in merito ai tempi. Lo ha affermato lo stesso Locatelli durante il suo intervento in audizione presso la 12esima Commissione Igiene e Sanità del Senato sulle modalità di somministrazione dei vaccini anti-Covid a mRna: “E’ assolutamente ragionevole che debba essere fatta, ma non è completamente stimabile quando dovrà essere raccomandata la somministrazione. La spiegazione è che i tempi di osservazione dei soggetti immunizzati sono ancora limitati. E’ ragionevole pensare che si vada dai 10 mesi in su, cioè per 10 mesi dovrebbe mantenersi la capacità protettiva dei soggetti vaccinati, ma è anche possibile che questo intervallo temporale venga prolungato”.
Il numero uno del Css è quindi tornato sulla questione della somministrazione della seconda dose, ribadendo: “raccomandare un prolungamento nella somministrazione della seconda dose nella sesta settimana, tra 35 e 42 giorni, trova il suo razionale nel fatto che la seconda dose entro 42 giorni è stata riportata nel dossier fornito dalle aziende all’Ema e soprattutto non inficia l’efficacia delle risposta immunitaria, inoltre la prima somministrazione conferisce protezione dallo sviluppo della malattia Covid. Terzo pilastro, in uno scenario in cui c’è la necessità del Paese di coprire un elevato numero di soggetti, si configurano le condizioni in cui è prioritaria per la sanità pubblica e di coprire il maggior numero di soggetti possibili”.
FRANCO LOCATELLI: “FORSE SECONDA DOSE PER J&J”
Inoltre, il quarto pilastro, le direttive del Generale Figliuolo “Che aveva stimano che l’allargamento dell’intervallo avrebbe incrementato fino a 3 mln il numero di soggetti che entro maggio potevano ricevere la prima dose. L’ultimo pilastro è quello che è accaduto in altri Paesi dove gli eventi fatali con l’allungamento sono diminuiti”. Infine, parlando di un eventuale richiamo per il vaccino Johnson & Johnson, nonostante lo stesso sia monodose, Locatelli ha concluso: “E’ possibile che studi mirati a testare un eventuale vantaggio incrementale fornito dalla seconda dose possano dimostralo, ma al momento non sono oggi disponibili”.