La disforia di genere, complice anche il dibattito di stretta attualità attorno al Ddl Zan, è stata oggetto di discussione nella serata di ieri, mercoledì 19 maggio 2021, nel corso della trasmissione di Rete 4 “Stasera Italia”, condotta da Barbara Palombelli e avente, in qualità di ospite in studio, il professor Angelo Vescovi, direttore della Casa Sollievo della Sofferenza. La presentatrice ha ricordato come siano sempre di più in Italia le famiglie con bambini che hanno comportamenti diversi da quello che recita la loro anagrafe, sottolineando come si tratti di nuclei familiari che necessitano di aiuto vero e proprio.
“Geneticamente è controversa la faccenda – ha esordito Vescovi –, non c’è la dimostrazione che ci sia un fenomeno genetico o addirittura ormonale alla base di questo. C’è uno studio recente sull’omosessualità, con il quale si sono ricercati, senza successo, i geni dell’omosessualità. Secondo altri studi, potrebbero esserci delle influenze ambientali alla base della disforia di genere, come l’inquinamento da sostanze ormonali, con le madri che le ingeriscono mediante la carne, oppure mediante il loro impiego nella produzione della plastica, finendo poi per contaminare il cibo”.
DISFORIA DI GENERE, CHE COS’È?
Di disforia di genere si sente parlare sempre più spesso, considerati anche gli sviluppi politici attuali attorno al disegno di legge Zan, ma il termine non è ancora entrato prepotentemente nel vocabolario di tutti gli italiani. Proviamo dunque a fare chiarezza e a spiegare con esattezza e semplicità di cosa si tratti con esattezza. La disforia di genere è una condizione nella quale prolifera una vissuta e persistente sofferenza, che i soggetti interessati avvertono poiché sentono la propria identità di genere diversa dal proprio sesso. In linea di massima, il sesso biologico e l’identità di genere coincidono, ma, per alcune persone, l’identità di genere differisce dal sesso biologico. Detto in altri termini, ci sono individui che si sentono e vivono come una donna, ma sono di sesso maschile a livello biologico; altre, viceversa, altre, si sentono e vivono come un uomo, ma sono di sesso biologico femminile. Addirittura, c’è anche chi percepisce di non appartenere a nessuno dei due generi, maschile e femminile.