Non dovunque ci sono stati i Dpcm, eppure tra poteri speciali, coprifuoco, lockdown e particolari misure la pandemia Covid-19 ha messo a nudo due problemi fondamentali: il nodo sanitario, drammatico e urgente da normare, ma anche il problema in ultima analisi delle libertà personali. Sul Corriere della Sera oggi è netto il richiamo fatto da Francis Fukuyama, storico di Stanford e vicino alla Presidenza Biden, proprio sulle problematiche legate alle restrizioni delle singole libertà per motivi Covid: «La democrazia liberale è sotto grave stress da un decennio e la pandemia che, come tutte le crisi, ha conseguenze impreviste, riduce ulteriormente gli spazi di libertà».
L’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle, spiega ancora il discusso autore de “La fine della storia”, ha spinto gli Stati Uniti «a combattere due guerre che nessuno voleva, mentre il crollo finanziario del 2008 ha alimentato il populismo e i movimenti anti establishment». Secondo Fukuyama il coronavirus è stato usato dai governi per «espandere la loro autorità esecutiva, riducendo di fatto la libertà dei cittadini in tempi d’emergenza sanitaria. Una perdita che non sarà solo momentanea: molti leader che non vogliono rinunciare a questi nuovi poteri».
LA “RICETTA” FUKUYAMA PER LA PANDEMIA
Qualcosa di buono può anche emergere dalla pandemia e secondo Fukuyama anche l’elezione di Biden ne è una indiretta conseguenza: «La sottovalutazione del virus e la pessima gestione dell’emergenza sanitaria ha messo a nudo la pochezza di alcuni leader populisti e sovranisti che sembravano invincicibili: vale per Stati Uniti, Brasile, India e anche Messico. Senza il Covid Trump avrebbe vinto le elezioni. Invece ora Biden sta avviando un nuovo ciclo, fatto di ritorno del welfare e di investimenti pubblici in infrastrutture e ambiente». Secondo il professore di Stanford, intervistato da Massimo Gaggi alla Silicon Valley, un vero effetto della pandemia è il rilancio e ritorno dello Stato come «investitore e regolatore». Gli Usa vanno nella giusta direzione, anche se Joe Biden starebbe compiendo un grave errore da invertire al più presto secondo Fukuyama: «Le politiche di spesa sono popolari e sono ormai accettate anche a destra, ma lui dovrebbe riequilibrarle rassicurando i conservatori su altri terreni: non dando spazio alla cosiddetta woke culture della sinistra radicale e alla pressione per tagliare i fondi per le polizie o per cancellare di retaggi storici controversi. I miei amici che votano repubblicano non amano Trump ma temono queste derive ideologiche della sinistra».